Corriere di Bologna

Cecchinato e l’academy di tennis-city

Il capitano invita il gruppo per il Ringraziam­ento dopo il successo in Grecia

- di A. Mossini

Cena del Ringraziam­ento a casa Qvale. Il capitano della Virtus ha invitato tutta la squadra per celebrare la sentitissi­ma ricorrenza americana. Italiani e stranieri, nessuno escluso, attorno al tavolo a gustarsi la serata a base di tacchino. Un modo per cementare ancora di più il gruppo, la cui chimica fin qui è stata probabilme­nte il principale ingredient­e dell’ottimo inizio di stagione. Una serata ancora più felice per Qvale perché arrivata dopo l’ottima prestazion­e di Patrasso, con la sua prima doppia-doppia europea dell’anno a 16 punti e 12 rimbalzi.

Il centro del North Dakota, che ha fatto il college a Montana ed è un grande appassiona­to di “muscle car” americane d’epoca, ha finalmente risolto i suoi problemi alla schiena. Si sta allenando a pieno regime con la squadra da oltre 20 giorni - ha saltato solo la seduta precedente alla partita con Cantù – e in questo modo sta migliorand­o quotidiana­mente la sua condizione fisica.

Rimettere in moto i suoi 210 centimetri e 115 chili non è stato facile dopo gli stop patiti nella fase finale della preparazio­ne precampion­ato (il 20 settembre prima del torneo di Jesolo) e nei giorni precedenti alla trasferta di Avellino. In entrambi i casi si è fermato per un paio di settimane, costringen­dosi a una laboriosa

Miglior prestazion­e

A Patrasso la sua prima doppia-doppia europea dell’anno a 16 punti e 12 rimbalzi.

Qvale rende meglio in Champions League dove è andato tre volte in doppia cifra

rincorsa per tornare al top della forma ogni volta che è rientrato.

La partita di Patrasso ha mostrato come la strada sia quella giusta e ha confermato una volta di più come Qvale sia un giocatore molto adatto alla pallacanes­tro che si gioca nelle coppe europee. In Champions League ha disputato cinque partite, tre volte è andato in doppia cifra e viaggia a 11,6 punti e 7 rimbalzi di media in 21,4 minuti di utilizzo con il 61,5% da due. Nello stesso numero di partite, nel campionato italiano sigla 7,2 punti e 4,6 rimbalzi di media in 19 minuti di utilizzo. E non è un caso che abbia disputato la sua miglior partita in Serie A - unica volta in doppia cifra con 18 punti (e 12 rimbalzi) contro Milano, ovvero la squadra con la struttura più europea.

Fisico e solidità per un lungo sono sinonimi di pallacanes­tro classica, “old school”. Quella che sostanzial­mente si gioca nelle coppe europee, molto differente da quella del campionato italiano dove le squadre abbassano sempre più i quintetti fino a giocare spesso senza un centro di ruolo e dove un giocatore dalle caratteris­tiche di Qvale può fare più fatica. Un recupero importante in campo ma non solo. Perché, oltre ad essere il capitano, il centro bianconero è insieme a Tony Taylor il leader della squadra. Lo è dal punto di vista vocale sul parquet, dove non risparmia consigli e indicazion­i ai compagni, e lo è con l’esempio e l’etica del lavoro di tutti i giorni.

Struttura europea

 ?? Grinta ?? L’energia e la forza del capitano della Virtus, Brian Qvale (foto Virtus)
Grinta L’energia e la forza del capitano della Virtus, Brian Qvale (foto Virtus)

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