Corriere di Bologna

«Ora raggiungo mamma e papà»

Prima dello schianto in macchina ha fatto testamento: l’eredità alla ragazza e a un amico straniero L’sms di Masetti, il 38enne indagato per la morte del padre, alla fidanzata tedesca

- Baccaro

Un pacco inviato al suo legale con una lettera, le chiavi di casa, le carte di credito del padre e il testamento con le sue ultime volontà. Poi un sms all’ex fidanzata, a cui ha lasciato quasi tutti i suoi beni: «Raggiungo mamma e papà». Sono gli ultimi messaggi mandati da Francesco Masetti, il 38enne indagato per la morte del padre Antonio, prima di morire in un terribile incidente stradale. Resta l’ipotesi del suicidio.

I suoi tormenti si sono spenti lungo la via Emilia, nel tragico schianto in cui è morto e su cui ancora indaga la Polizia stradale di Parma, ma dietro di sé Francesco Masetti ha lasciato messaggi, lettere e tante domande senza risposta. Al suo legale Alessandro Veronesi ieri mattina è stato recapitato il plico che il 38enne gli aveva annunciato mercoledì tramite Whatsapp insieme al desiderio di farla finita. È stato sequestrat­o dalla Stradale, su disposizio­ne del pm Antonello Gustapane che aveva iscritto Masetti nel registro degli indagati per l’omicidio premeditat­o del padre Antonio. Conteneva chiavi di casa, due carte di credito del padre morto, le chiavi di un’auto, il suo testamento e una lettera per l’avvocato.

Nessuna confession­e, anzi la richiesta disperata per il legale di «andare avanti, fai di tutto per dimostrare la mia innocenza». «Non ho ucciso mio padre», aveva scritto due giorni fa, mezz’ora prima di schiantars­i a bordo della sua Dacia contro un tir, sia al suo avvocato che alla ex compagna, una donna tedesca che vive in Finlandia. Anche a lei aveva annunciato: «Raggiungo mamma e papà, non ho fatto nulla» e la informava di averla nominata sua erede. Nel testamento Masetti ha indicato la ex fidanzata erede al 70%, insieme a due amici stranieri per la restante parte. Nell’ultimo messaggio alla donna, inoltre, il 38enne chiede «scusa per le bugie» raccontate sulla laurea mai conseguita. Già nei giorni precedenti aveva messo per iscritto alcune disposizio­ni testamenta­rie, scosso dalle accuse contro di lui e sconvolto all’idea che succedesse qualcosa anche a lui, ormai solo dopo la morte della madre per malattia e del padre. Ma nell’ultimo messaggio al suo avvocato ha annunciato di voler modificare le sue disposizio­ni per escludere dal suo lascito un amico che pure aveva inizialmen­te nominato erede, un amico che, come altri, lo avrebbero a suo dire deluso e abbandonat­o quando è saltata fuori la storia della finta laurea e dell’indagine sulla morte del padre.

Ma proprio su quell’eredità, che è un tassello fondamenta­le di questa vicenda piena di ombre, potrebbe ora scatenarsi una battaglia legale. A detta dello stesso indagato, il patrimonio del padre defunto ammontereb­be a circa due milioni di euro, ma Francesco Masetti aveva un debito pregresso di circa 100.000 euro. A sua volta, la compagnia assicuratr­ice dell’auto,

” No ho fatto niente, non ho ucciso mio padre ma non reggo più questo peso

se le indagini proveranno che si è trattato di un gesto volontario, potrebbe rivalersi sull’erede. Nell’incidente è rimasto coinvolto un camionista 58enne che è in gravi condizioni all’ospedale Maggiore di Parma. Ma il testamento potrebbe anche essere impugnato proprio dalla cugina che per prima ha sollevato dubbi sul comportame­nto di Masetti e sul primo ricovero dello zio nel giorno in cui si sarebbe dovuta festeggiar­e la laurea in Medicina. Quelli stessi dubbi la donna li aveva espressi anche allo zio quando era ancora vivo. Lo proverebbe­ro dei messaggi nel telefono del 70enne in cui però l’uomo ribadisce la fiducia nel figlio, chat che l’avvocato Veronesi aveva affidato al perito di parte, per avviare le indagini difensive. Tutto inutile adesso che il 38enne ha deciso di farla finita a modo suo.

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