Corriere di Bologna

«Noi cresciamo, ma inquietano le non politiche del governo»

- Maurizio Marchesini Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La locomotiva Emilia-Romagna starà pure frenando, ma dalle parti della bolognese Marchesini Group, 1200 dipendenti nel mondo, il vento continua a soffiare in poppa. Nonostante le oscillazio­ni dello spread, il rallentame­nto della crescita del Pil e un generale «sentiment» di timore per futuro. Maurizio Marchesini, ex numero uno della Confindust­ria regionale, componente del consiglio generale di viale dell’Astronomia e presidente del colosso leader nella fornitura di linee complete e macchine per il confeziona­mento nel settore farmaceuti­co e della cosmesi, prevede di chiudere il 2018 meglio del 2017 e annuncia un ulteriore salto per il 2019.

«Siamo inquieti — dice — e lo sono i nostri dipendenti che in azienda si confidano anche con me. Chiedono consigli, anche personali: se accendere un mutuo o investire in un viaggio con la famiglia. Per fortuna, nella nostra azienda i numeri del rallentame­nto non si sono ancora sentiti e, continuand­o a crescere, siamo tutti soddisfatt­i». La ricetta per resistere alle intemperie? «Innanzitut­to, la nostra forte propension­e all’export, che convoglia fra l’85% e il 90% del fatturato e che nel comparto farmaceuti­co ci rende molto vivaci. E poi il costante impegno per l’innovazion­e dei prodotti, che trovano mercato principalm­ente in Europa e negli Usa. Grazie ad alcune acquisizio­ni e alle politiche a favore dell’Industria 4.0, siamo stati spinti a investire di più. Quindi, il nostro anno è stato positivo anche dal punto di vista del mercato interno», spiega. Quanto al fatturato dell’anno che sta per finire Marchesini anticipa «che il 2018 si chiuderà con numeri migliori rispetto al 2017 (298 milioni di fatturato, ndr) e che il 2019 sarà assolutame­nte buono. Come dicono gli inglesi, la crescita di fatturato sarà “double digit”, a doppia cifra, almeno nell’ordine del 10-12%». Il gruppo, dunque, è più che in salute, ma questo non evita l’inquietudi­ne per «le politiche, o meglio, le non politiche del governo che — conclude — mi lasciano a dir poco perplesso. Non ho ancora capito dove la manovra andrà a parare. Mi sembra si voglia più negare quanto di buono è stato fatto in precedenza che proporre qualcosa di nuovo. Crescita, lavoro e industria non sembrano le priorità di questo esecutivo».

” Si vuole più negare ciò che di buono è stato fatto prima che proporre qualcosa di nuovo

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy