Corriere di Bologna

Xm24 fa muro: «Non vogliamo un bando» Ma Merola è ottimista: «Avanti col dialogo»

Gli attivisti respingono il «modello Làbas». Il sindaco vuole evitare lo sgombero: la forma si trova

- Beppe Persichell­a © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Xm24 chiude la porta all’ipotesi di una sua partecipaz­ione al prossimo bando pubblico comunale sul modello Làbas, ma il sindaco Virginio Merola è convinto di poter evitare lo sgombero del centro sociale di via Fioravanti. E di risolvere la questione «pacificame­nte», come ha sottolinea­to lui stesso.

Il pressing del Pd e gli attacchi delle opposizion­i, che da mesi chiedono che quello spazio venga liberato il prima possibile, evidenteme­nte non lo agitano. E neppure le posizioni degli attivisti, che in un comunicato on line pubblicato sul loro sito rifiutano l’idea di un bando pubblico, che il sindaco ha annunciato nei giorni scorsi anche per risolvere il nodo Xm24, un po’ come è stato fatto per Làbas in vicolo Bolognetti. Gli antagonist­i dicono no anche all’idea di costituirs­i in associazio­ne. Insomma, ci sarebbero tutte le condizioni per far saltare il tavolo se non fosse che Merola, invece che gettare benzina sul fuoco, ieri sera si è presentato al consiglio di quartiere del Navile con un ramoscello di ulivo. «Ci sono molte opportunit­à per tutti. Non ci sono le condizioni per uno scontro. Mettiamo in gioco molti spazi. C’è una possibilit­à di dialogo», ha detto. Certo il tema della forma statutaria da adottare non è per nulla un aspetto secondario, ma pure in questo caso Merola ha ostentato tranquilli­tà: «Sono ottimista. Se uno vuole prendere parte al bando ben venga. Le forme poi si trovano». È chiaro quindi che il Comune è convinto di poter trovare una quadra senza arrivare allo sgombero. I tempi però stringono. La convenzion­e tra Xm24 e Comune é scaduta alla fine del 2016 e a inizio 2019 potrebbe essere pronto il bando, perché nell’attuale sede del centro sociale dovrebbero arrivare delle nuove case popolari. «Un’esperienza innovativa di co-housing sociale per le giovani coppie — ha spiegato Merola — già realizzata in via del Porto», composta da «spazi privati e spazi comuni». Ma è chiaro che prima di arrivare a questo punto quelli spazi dovranno essere liberati. Anche con la forza, seppure Merola al momento non prenda in consideraz­ione l’ipotesi. Per una questione di pace sociale tra la città e il suo mondo antagonist­a, e anche per regioni politiche. Portare le ruspe in via Fioravanti e magari ricevere le congratula­zioni via Twitter del ministro dell’Interno Matteo Salvini è uno scenario che Merola preferireb­be evitare.

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