Virginio premia l’amore d’altri tempi
La ricetta per l’amore eterno? «Pazienza, costanza, fiducia e buona cucina: prenderli per la gola non fa mai male». E se lo dice la signora Maria Teresa, 85enne casalinga da una vita insieme al marito Alvaro, c’è da crederci. Inseparabili dal 1958, Maria Teresa e Alvaro, impiegato in pensione con 90 primavere alle spalle, sono solo una delle oltre cinquanta coppie più longeve della città che ieri, nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, hanno ricevuto dalle mani del sindaco Virginio Merola una pergamena che celebra le loro nozze d’oro e di diamante. Cioè 50 e 60 anni di matrimonio. «Grazie per l’esempio che ci date — ha detto fra una battuta e l’altra un entusiasta primo cittadino, accogliendo in Comune «sposini» e numerosi parenti pronti a far festa —. Non è per niente scontato raggiungere dei traguardi del genere». «Il nostro obiettivo è arrivare ai settant’anni di matrimonio, non vogliamo porre limiti alla Provvidenza», dice sorridente Maria Teresa, raccontando poi, come fosse ieri, il primo incontro con Alvaro: «Mi ha dato un regalino e poi da lì è cominciato tutto». «Ma ci vuole tanta pazienza», assicurano Maria Luisa Bosi, 81 anni, e suo marito Giovanni Zuffa, 86, che arrivano da Medicina. Con loro anche figlio e nipote». «Studia all’università», dice orgoglioso Giovanni, nonno, padre, marito ed emblema vivente, insieme a sua moglie a tutte le altre coppie celebrate ieri, di un amore sicuramente d’altri tempi ma che a Bologna, per fortuna, qualcuno può ancora testimoniare.