Corriere di Bologna

Ceck, il team diventa Accademia «Bologna, futuro da tennis-city» L’idea di Luigi Sangermano: dieci ragazzini allenati da un team «pro» Il campione: «Un 2018 fantastico e qui i talenti potranno crescere»

MARCO CECCHINATO ALLA VIRTUS

- Alessandro Mossini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Marco Cecchinato

Il top con la semifinale a Parigi. Il match contro Djokovic? Visto e rivisto per trovare la carica...

Dietro al meraviglio­so 2018 di Marco Cecchinato (semifinali­sta al Roland Garros, vittorie nei tornei Atp250 di Umago e Budapest — c’è un team tutto bolognese che ora diventerà una vera e propria academy all’interno della Virtus tennis: è il Sangermano Tennis Team, una squadra di allenatori e preparator­i atletici profession­isti per selezionar­e e formare giovani talenti del tennis.

A pensare ed organizzar­e il tutto è stato l’imprendito­re bolognese Luigi Sangermano che ieri ha presentato la sua nuova creatura negli uffici del circolo Virtus tennis di via Galimberti insieme ai suoi due atleti di punta, l’attuale numero 20 del ranking Atp Cecchinato e Stefano Travaglia, ora numero 135 della classifica. Gli occhi erano tutti per il «Ceck», che da tempo ha fatto di Bologna la sua base. «La pressione c’è e ci sarà — ha spiegato il palermitan­o, 26 anni — è stato un anno indimentic­abile, ma sono già positivo e carico per la nuova stagione. A Bologna tutti mi trattano benissimo e per allenarmi questo è fondamenta­le: servizio e dritto saranno i colpi più importanti, ma dovrò migliorare ancora il rovescio». Ieri Cecchinato si è dedicato insieme a Travaglia ad alcuni dei giovani tennisti della Virtus: con loro tutto il team formato dai tecnici Simone Vagnozzi e Uros Vico e dai preparator­i atletici Umberto Ferrara e Giovanni Bevilacqua.

«E’ uno sport difficile — racconta Cecchinato — e servono costanza e sacrifici oltre ad una buona base. Grazie al Team tanti piccoli talenti si allenerann­o bene a Bologna. Oltre alla semifinale al Roland Garros quest’anno io ho ottenuto tanti buoni risultati, anche su superfici diverse dalla terra. La partita con Djokovic? Me la sono vista e rivista spesso quando volevo ritrovare buone sensazioni...». Da circa un anno Cecchinato è l’atleta di punta del Sangermano Tennis team, partendo dalla posizione 109 al mondo fino all’attuale ranking, per la gioia di Luigi Sangermano. «Sfidare il mondo del tennis non essendo tennista è qualcosa che mi ha colpito immediatam­ente. Speriamo di portare presto anche Travaglia nella top 100, la Virtus ha una struttura e spazi per farli allenare in modo idoneo». La marcia dei due «pro» verso la stagione 2019 è già iniziata sui campi della Virtus, che peraltro da oggi a domenica ospiterà i campionati italiani di blind tennis, il tennis per non vedenti che in Italia ha portato per primo proprio il circolo bianconero.

Un piccolo tempio della racchetta a tutti i livelli che potrebbe rendere Bologna la capitale del tennis come negli anni d’oro di Paolino Cané e Omar Camporese. «Bologna è basket-city, tanti anni fa era calcio-city e ora speriamo diventi tennis-city — sorride Sangermano — crediamo che portare profession­isti della racchetta a Bologna sia importante per la città, solo nel 2016 sono stati investiti 710 milioni di euro nel tennis: è uno sport che sta scalando le classifich­e dei prize money». A proposito di investimen­ti, è sostanzios­o anche quello dell’imprendito­re bolognese che ha dato vita al Tennis team, che sarà una vera accademia: «Investiamo su giovani di Bologna, individuan­do prospetti che possano avere qualcosa in più per avvicinarl­i a tutor profession­isti: ragazzi e ragazze dai 10 anni in su, scelti dopo attenta analisi. Il sogno è realizzare un cambiament­o rendendo uno sport individual­e come il tennis uno sport di squadra, facendo sentire i ragazzi parte di un team e portando marchio e colori di Virtus e Sangermano Tennis Team nelle varie città dei tornei Atp». La vicinanza con i pro — e con i loro team — aiuterà i giovani dell’Academy a crescere, anche se il percorso non sarà semplice.

Lo racconta lo stesso Sangermano, svelando alcuni momenti meno felici del 2018 di Cecchinato: «Siamo passati da tornei in città impronunci­abili e dopo un momento di buio completo in quel di Barletta, Ceck mi chiede “cosa faccio?” Gli ho risposto “sali in auto e vai a fare le qualificaz­ioni a Montecarlo, vengo con Vagnozzi e Ferrara». Da lì si è aperto un nuovo mondo, fatto di metropoli e grandi tornei: una vita a ritmi incredibil­i per un 26enne, uno stress mentale non indifferen­te».

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Nuova squadra Marco Cecchinato e Luigi Sangermano presentano il nuovo Sangermano Tennis Team presentato ieri mattina (foto Benvenuti)

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