Forza e fascino della «resilienza» rossoblù
La passione rossoblù vola oltre il «Fire & Desire» di fabbricazione americana, è mitologica. Come la Fenice che rinasce dalle sue ceneri. Allo stesso modo i tifosi si riappropriano del proprio amore dopo ogni sconfitta. O dopo un pareggio strappato contro l’ultimissima in classifica. Puntuali tornano al Dall’Ara o si piazzano davanti alla tv non appena la squadra torna in campo.
Per ricominciare a sperare e a sognare. Non un punto di debolezza, ma di forza. È il potere della resilienza rossoblù ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici e di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà
Fedeltà Una qualità che il presidente Saputo e il suo management devono trattare bene, senza approfittarsene
(come sottoscrivere l’abbonamento anno dopo anno, a prescindere). Una qualità che il presidente Saputo e il suo management devono trattare bene, senza approfittarsene. Le ultime tre stagioni hanno ulteriormente rafforzato questa resilienza, anche a causa dell’eccezionale solidità della proprietà canadese. Grandi o medie aspettative, magrissime risposte. Anche questa quarta stagione di serie A pare abbia imboccato l’ennesima traiettoria deludente e frustrante.
La tifoseria non si da pace e si chiede tutti i giorni la stessa cosa. Non trovando una soddisfacente risposta prova a cercarla in campo e così torna a vedere se è tutto incredibilmente vero o se magari qualcosa è cambiato. Succederà così anche domenica quando arriverà la Fiorentina.
E la storia ricomincia, sostenuta esclusivamente dalla passione. Ecco, a fronte di quest’eclatante fedeltà – il Dall’Ara è all’ottavo posto in termini di presenze con 21.438 spettatori – servirebbe, dopo quattro anni, un segnale importante da parte del club. Gratificare la passione rende tutti più forti. E’ un investimento.
Non si può sempre puntare tutto sulla resilienza dei propri sostenitori. basta».La Ravenna di quest’anno, senza più Antimo Martino?«Squadra molto rinnovata, la partenza non è stata felice ma adesso siamo in crescita, veniamo da tre vittorie in fila, stiamo ingranando. Io mi trovo bene con Mazzon, la sua idea era di farmi giocare solo da guardia e in questo mi ci ritrovo, il mio rendimento finora direi che è buono».
Questa Lavoropiù sta ammazzando il campionato.«Sinceramente non mi sorprende: li abbiamo incontrati due volte in precampionato, e preso due ripassate: fin da allora penso che siano nettamente la squadra più forte. Aggiungiamoci che nel girone non si vede un’antagonista credibile, nessuno che possa reggere il passo».Ma sono imbattibili?«Visti finora si direbbe di sì, ma prima o poi una partita la perderanno anche loro. Se magari la perdono contro di noi ci fanno un bel favore. Tanto poi vanno su lo stesso».