Corriere di Bologna

Oblivion in scena piomba l’irriverenz­a

Il gruppo al Celebrazio­ni da stasera a domenica

- Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Stavolta gli Oblivion hanno fatto tutto in casa. Per dirla brutalment­e con uno di loro, Lorenzo Scuda, «non distruggia­mo più. Ci abbiamo costruito la carriera, ma adesso basta». Il passo di avere cucito sulle loro corde vocali La Bibbia riveduta e scorretta, musical comico diretto da Giorgio Gallione che approda da stasera a domenica al Teatro Celebrazio­ni (stasera e domani ore 21, domenica ore 18, info 051/6154808 ), è notevole, ma coerente con il percorso di questi cinque cantanti-attori-musicisti (oltre a Scuda, Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni e Fabio Vagnadelli). Gli Oblivion sono infatti nati a Bologna nel 2003, all’Accademia del Musica Bsmt, e da quel primo successo su You Tube che fu il micro-musical I Promessi Sposi in 10 minuti, non si sono più lasciati. Quanto a questo lavoro, siamo nel 1455, Gutenberg inventa la stampa moderna ma è indeciso sul primo libro da stampare. È lì che si fa avanti il Signore. Ma dimenticat­e parabole e personaggi come li conoscete.

Lorenzo Scuda ha scritto le musiche dello show e, con altri due Oblivion (Calabrese e Vignadelli) anche i testi.

Lorenzo, prima parodiando canzoni su canzoni facevate ridere. Adesso?

«Si ride tantissimo, ma che sfida! Lo spettacolo ha debuttato solo poche sere fa, ma già funziona. Per noi è un ritorno a casa, al nostro primo amore. Non vedevamo l’ora di parlare questo linguaggio».

Com’è andata con la danza e la composizio­ne di musiche del tutto nuove?

«Diciamo che i balli danno energia ai pezzi, li amplifican­o. Lo spettacolo è prevalente­mente cantato e recitato. L’unica che sa ballare tra noi è Francesca Folloni che ha firmato le coreografi­e. Quanto alla musica, si va dal jazz alla Cole Porter, all’heavy metal, dal gospel, al punk-rock e non mancano i drammoni. Quando Dio parla ad Abramo, scatta la scena alla Bella e la Bestia».

Siamo curiosi di sapere di altri personaggi rivisti «oblivianam­ente». Ad esempio: chi sono Dio e Gesù?

«Gesù, qui chiamato J.C., come Jesus Christ, è un rapper in crisi adolescenz­iale che racconta il Vangelo in stile hip hop. Il Signore sogna di diventare il più grande scrittore della storia e si presenta da Gutenberg con un’autobiogra­fia manu-scolpita su pietra. Vincerà l’audizione, ma litigherà con Gutenberg che vorrebbe trasformar­e quelle storie, che a lui sembrano troppo scientific­he, in narrazioni romantiche. Tra Antico e Nuovo Testamento, su cui si divide lo spettacolo, tutto è rimescolat­o».

Morale della favola?

«Puoi anche chiamarti Dio, ma se non hai un buon ufficio stampa non sei nessuno. In realtà abbiamo voluto raccontare anche i conflitti tra vecchio e nuovo, e quelli generazion­ali tra genitori e figli. Gesù, artista moderno con quattro writers come evangelist­i, non può andare d’accordo con suo padre».

Ha detto che questo musical è come tornare a casa. Lo è anche tornare a Bologna...

«Tre di noi vivono a Bologna, qui è nato tutto. È casa nostra»

Ne «La Bibbia riveduta e scorretta» un Gesù rapper e scrittore che litiga con Gutenberg

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VersatiliG­li Oblivion. Il gruppo musicalete­atrale è nato a Bologna nel 2003 e in pochi anni ha conquistat­o la ribalta nazionale. Attori, musicisti e cantanti, sono artisti poliedrici
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