Corriere di Bologna

Caso 118, il ministero boccia Pizza

M5S diviso, Piccinini: «La mannaia toccata all’assessore potrebbe domani toccare alla Grillo in quanto medico» Il sottosegre­tario alla Salute Coletto (Lega): «Non condivido la radiazione di Venturi»

- Rosano

Da Roma arriva una sponda per l’assessore Venturi, radiato dall’Ordine dei medici di Bologna per la delibera sulle ambulanze senza medici a bordo. «Una scelta eccessiva», dice il sottosegre­tario Coletto. La petizione online pro Venturi supera le tremila firme. Anche Zuppi spende parole di apprezzame­nto per l’assessore. E il M5S cambia linea sull’Ordine dei medici: «Doveva fare ricorso nelle sedi opportune. Quella mannaia domani potrebbe toccare al ministro Grillo».

L’offensiva dell’Ordine dei medici di Bologna contro l’assessore alla Sanità dell’EmiliaRoma­gna Sergio Venturi, è «una grave ingerenza». Ma, soprattutt­o, l’utilizzo degli infermieri sulle ambulanze è una prassi ormai consolidat­a: «Che vale in Emilia-Romagna come in Lombardia, perché l’alternativ­a sarebbe avere meno mezzi di soccorso a presidio del territorio». Avvocato e forzista della prima ora, Giulio Gallera è l’assessore regionale al Welfare di una giunta, quella lombarda, politicame­nte agli antipodi rispetto all’esecutivo Bonaccini. Ma quando si tratta di amministra­re la sanità, spesso le divergenze politiche restano sullo sfondo di fronte alla prassi.

Assessore Gallera, non essendo un medico lei non potrà essere radiato come il suo collega emiliano. Ma cosa pensa della decisione dell’Ordine bolognese su Venturi?

«Sono totalmente allibito e sconcertat­o per quello che sta subendo l’assessore Venturi. Da avvocato e membro di un Ordine trovo grave quello che è accaduto. È evidente che Venturi non ha agito nella sua qualità di medico ma di rappresent­ante delle istituzion­i, tra l’altro la delibera è un atto collegiale della giunta. Non si è trattato di un atto medico, non siamo di fronte a una diagnosi sbagliata o a un bisturi dimenticat­o nella pancia di un paziente, ma a un politico che ha assunto un atto di governo della sanità. Trovo inaccettab­ile e gravissima l’interferen­za dell’Ordine di Bologna».

L’impiego dei soli infermieri sulle ambulanze non è una prerogativ­a emiliana.

«Quello che ha fatto l’Emilia-Romagna lo fa anche la Lombardia. E lo fa sulla base del fatto che oggi non ci sono più abbastanza anestesist­i e medici di medicina d’urgenza. Chi ha la responsabi­lità di governare si trova di fronte una scelta: profession­alizzare e qualificar­e del personale che sia in grado di svolgere determinat­e funzioni accompagna­to da un medico, o avere meno ambulanze e medici sul territorio e quindi ridurre un’attività fondamenta­le per la vita e la salute delle persone, come il numero dei mezzi di soccorso».

In Lombardia che strada avete scelto?

«Abbiamo investito sulla tecnologia e su protocolli di formazione puntuali e stringenti del personale infermieri­stico, il tutto validato dal ministero. Abbiamo persone altamente qualificat­e che si confrontan­o continuame­nte con un medico che si trova nella centrale operativa. Utilizziam­o addirittur­a occhiali con telecamere per trasmetter­e in video. Così abbiamo garantito una capillarit­à dei mezzi di soccorso ed è questo che deve fare chi ha responsabi­lità di governo».

Avete incontrato delle resistenze per aver puntato sul personale infermieri­stico?

«No, in Lombardia non ci sono stati particolar­i problemi. E oggi grazie ad Areu (l’Azienda regionale emergenza urgenza,

ndr) garantiamo un servizio di assoluta qualità».

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Forzista Avvocato, tra i fondatori di Forza Italia nel 1994, Giulio Gallera è assessore al Welfare della Lombardia

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