«Io da ex? Per me sarà speciale»
La guardia di Sassari domenica tornerà al PalaDozza da avversario «Chiunque sarebbe rimasto qui. La Virtus? Non è ancora al 100%»
Stefano Gentile, domenica torna al PalaDozza per la prima volta da avversario della Virtus. Sensazioni?
Tornando allo scorso anno, cosa è mancato a quella Virtus?
Lo scorso anno ha avuto la possibilità di giocare con suo fratello Alessandro.
«Qualcosa che mi porterò dentro sino alla fine della mia carriera. Condividere con mio fratello e la mia famiglia un palcoscenico così importante è stata una grande emozione, qualcosa che difficilmente può capitare nello sport.
Per questo sono ancora più legato alla mia esperienza bolognese».
Che impressione ha della Virtus attuale? «Una squadra che non ha ancora dimostrato al 100% il proprio valore, e questa è una cosa preoccupante. L’ottimo percorso in Coppa dimostra che le qualità per fare molto bene ci sono.
Allo stesso tempo è però una squadra ancora in costruzione, hanno iniziato nuovo ciclo in A perché l’anno scorso c’erano diversi giocatori che avevano contribuito alla promozione, mentre quest’anno ci
«Credo che mancanza di abitudine ai viaggi sia la principale causa. I collegamenti da Sassari sono lunghi, devi farci l’abitudine. La Coppa è un grande onore, ma anche un grande impegno che da qui si
sente di più».
In panchina ha ritrovato Vincenzo Esposito, sostanzialmente uno di famiglia.
«Mi aveva già allenato a Trento agli inizi della mia carriera, un’esperienza che mi ha aiutato molto. È un allenatore molto vicino ai giocatori, avendo vissuto in prima persona certe dinamiche sa cosa serve alla squadra».
Le ha lasciato l’amaro in bocca l’addio alla Virtus?
«Chiunque vorrebbe far parte di una squadra e una società come la Virtus, in un ambiente come Bologna.
Però sono caduto in piedi, perché qui a Sassari l’affetto e il seguito sono molto simili. Il PalaDozza è un colpo d’occhio che mi rimarrà sempre nella memoria, ma adesso sto cercando di costruire una nuova storia qui».