«C’è fame di case E non bastano quelle oggi vuote»
Preziosi, Anci
Il principio è pacta sunt
servanda. È molto preciso il pensiero dell’Ance sul futuro dei Prati di Caprara. Esiste un Poc, va rispettato. «La città è vivace la richiesta d’insediamenti per il commerciale e per il residenziale c’è, e quel Poc risponde bene. Se si dovesse seguire l’esigenza del mercato dovremmo applicare quello, con un mix fra proprietà e affitto», dice Carmine Preziosi.
Se dovessero esserci delle modifiche?
«Se condivisa e negoziata con il proprietario Invimt, ne prenderemo atto, ma quando venne presentato il Poc lo criticammo perché era un piano ancora a favore solo del pubblico. Insomma non c’era equilibrio. Se dovessero diminuire le previsioni di edificabilità, come privato posso dire che le imprese sono a disposizione per recuperare queste previsioni non realizzabili nei Prati».
Sì, ma ci sono anche altre previsioni.
«Non vogliamo fare gli ultimi giapponesi, ci rendiamo conto che in questi mesi il quadro politico è mutato a favore dei comitati, con l’amministrazione che dovrà trovare il modo per uscire da questo cul de sac in cui si ritrova. I comitati fanno le loro richieste, ma quello che dicono sul problema casa non è vero: la domanda esiste, 6000 abitazioni secondo Nomisma. Se però si dice che si può soddisfare questa domanda usando le case vuote e gli edifici inutilizzati, che non mi pare ci siano, potrebbe passare il principio che d’ora in poi a Bologna non ci sarà bisogno di fare più nulla. Se passasse questo concetto sarebbe preoccupante».
” Se dovessero calare le previsioni di edificabilità di quell’area come privato posso dire che le imprese sono pronte a recuperare altrove queste previsioni
” Non vogliamo fare gli ultimi giapponesi, sappiamo che in questi mesi il quadro politico è mutato a favore dei comitati e che il Comune è in difficoltà