Fiori bianchi e palloncini per l’addio a Emili
Fiori bianchi, palloncini bianchi e tanti messaggi di amici e parenti hanno dato l’addio ieri pomeriggio nella chiesa di Sant’Alberto a Reggio Emilia alla piccola Emili Formisano. A distanza di una settimana dalla morte della bimba di 8 anni, vittima di uno schianto in slittino su una pista del Corno del Renon in Alto Adige, il papà Ciro e il fratello di 15 anni, stretti mano nella mano, hanno detto addio alla piccola pattinatrice, mentre la mamma, che era con la bambina sullo slittino, è ancora ricoverata in gravi condizioni, senza sapere che la sua piccola non c’è più. «Ora sarai felice per l’eternità, eri una grande amica. Ti ringraziamo per i momenti trascorsi insieme e i sorrisi che ci hai regalato. Ora è il momento di salutarci, noi da quaggiù e tu da lassù», ha detto un amichetto dal pulpito, commuovendo la folla di persone assiepate nella chiesa. Insieme ai compagni di scuola, c’erano le amichette di pattinaggio dell’Unione sportiva La Torre, disciplina che Emili praticava da quando aveva solo 4 anni con passione e dedizione, gli amici e compagni della squadra di calcio in cui gioca il fratello, i vicini di casa, i parenti dei genitori arrivati dalla Campania e dalla Polonia, dove è nata la mamma Renata.Il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca ha inviato una lettera di vicinanza alla famiglia che è stata letta prima della messa. «Quello che è accaduto è troppo grande — ha detto invece don Matteo Bondavalli durante la messa —. La prima reazione è di voler fuggire, di non aver nulla da dire, ma in realtà possiamo fare tanto, anche con piccoli gesti silenziosi. Noi siamo qui per voi», la rassicurazione per tutti quelli che amavano la piccola strappata alla vita troppo presto. Il papà Ciro non riesce a darsi pace. «Se il cartello fosse stato in italiano, sicuramente a mia moglie l’avrei detto di non andare lassù, lei non è salita per prendere quella pista. La tragedia si poteva evitare», ha detto l’uomo due giorni fa al Tg1 e ha ripetuto anche ieri mattina a chi gli ha portato conforto alla camera ardente. La Procura di Bolzano sta indagando sulla segnaletica dell’impianto da sci, che, almeno in cima alla pista nera dove si sono schiantate madre e figlia, riportava il divieto per slittini solo in tedesco. Sono indagati per omicidio colposo la madre della bambina e il gestore dell’impianto. Nel frattempo i cartelli sono stati cambiati e ora sono bilingue.