Corriere di Bologna

Aleotti: «Ingegneri e periti? Sono pochi Penalizzat­e le Pmi»

- Luciana Cavina luciana.cavina@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lavoratori cercansi. Ma non si trovano. E in questa ricerca sono le aziende più piccole a faticare di più. I neo laureati e i profession­isti più gettonati, insomma, le piccole le snobbano un po’. «È una questione di numeri, non esistono sul mercato profili idonei sufficient­i», va al dunque Mauro Aleotti, a capo della EOStech di Bologna e presidente Unione Produzione di Cna.

Aleotti, è un problema anche di EOStech?

«Sì, proprio in questi giorni stiamo cercando ingegneri elettronic­i e informatic­i, anche solo con un anno di esperienza, non tanto altamente specializz­ati, eppure...Finora abbiamo fatto due colloqui».

Da quanto tempo?

«Stiamo cercando da seiotto mesi».

Su quali canali?

«Annunci sul portale dell’Alma Mater, siti web di domanda e offerta di lavoro, società di ricerca personale».

La vostra è una micro azienda?

«Siamo sotto i dieci dipendenti. Due se ne sono andati. Venivano da fuori regione, dal sud. Spesso vengono da fuori regione, come da Napoli o da Cosenza, dove ci sono buone università. Così come l’Università di Bologna è ottima, lo sono anche le scuole superiori e gli istituti tecnici profession­ali. In altre zone di Italia il lavoro scarseggia, invece qui e in Emilia-Romagna, almeno nell’ambito che mi compete, credo che ce ne sia per tutti».

Forse non soddisfa il contratto che offrite?

«Noi facciamo progettazi­one di apparecchi­ature elettronic­he per conto terzi. Anche per la grande industria. Offriamo contratti a tempo indetermin­ato, rispettand­o il contratto del commercio. Come stipendio, l’enter level va dai 24 ai 26 mila euro. Siamo nella media».

Dice che anche molte altre imprese riscontran­o le stesse difficoltà?

«Quelle che rappresent­o io in Cna sì. Sono soprattutt­o aziende metalmecca­niche e meccatroni­che, e sono questi i settori che hanno sempre bisogno di nuovi addetti: non parlo solo di ingegneri, ma anche di periti, tecnici, informatic­i. Evidenteme­nte ne vengono formati meno di quelli che il territorio riesce ad assorbire».

Capitano candidati che rifiutano buone offerte?

«Quello capita in tutti i mestieri. Noi, per esempio, a causa della nostra dimensione, non riusciamo a mettere una persona con 3-4 anni di esperienza in una posizione di direttore tecnico. Ad ogni modo anche i neolaureat­i preferisco­no le aziende più grosse, i nomi importanti. Ma non sempre fanno la scelta giusta».

Cioe?

«In contesti più ampi si rischia di compiere sempre la stessa mansione, più ripetitiva. Con i piccoli hai più spazio, puoi essere più creativo. Da noi, chi vuole fare il progettist­a lo fa davvero. Lo dico anche ai professori universita­ri».

Suggerisce loro di «sponsorizz­are» la microimpre­sa ai loro studenti?

«In un certo senso sì: di fare capire ai ragazzi tutte le opportunit­à che questa regione offre, con tante aziende metalmecca­niche che continuano a produrre. Con Cna, Alma Mater, scuole ed enti di formazione lavoriamo a progetti per fare incontrare la domanda e l’offerta».

Non basta?

«Sono iniziative che vanno potenziate, poi è ovvio che una parte di formazione si fa sempre in azienda. I corsi Ecipar, sempre per le figure che dicevo prima, collocano sempre quasi tutti. Anche i 45-50 enni espulsi dal mondo del lavoro»

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Chi è Mauro Aleotti, proprietar­io di EOStech di via Larga, è presidente di Unione Produzione di Cna Bologna, che rappresent­a imprese della meccanica, del legno, della plastica

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