Corriere di Bologna

La Valle dell’Eden di John Steinbeck riletta in 16 puntate Oggi l’anteprima

- P. D. D. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Penso che tutto ciò che ho scritto è stato di preparazio­ne a questo». Così lo scrittore americano John Steinbeck, Nobel per la Letteratur­a nel 1962, parlava del suo romanzo capolavoro, La valle dell’Eden, pubblicato dieci anni prima. Con il racconto della storia di due famiglie, gli Hamilton e i Trask, Steinbeck ha disegnato oltre che una monumental­e saga familiare, un affresco sociale degli Usa dalla fine della Guerra Civile americana agli ultimi anni della Prima guerra mondiale, prendendo spunto per il titolo dalla vicenda di Caino e Abele raccontata nella

Genesi. Un’opera che ha avuto anche una famosa trasposizi­one cinematogr­afica con il film di Elia Kazan del 1955, interpreta­to da uno James Dean al suo fulminante esordio da protagonis­ta dopo aver convinto il regista a preferirlo a Paul Newman. In attesa di vedere in autunno la versione teatrale de La valle dell’Eden diretta da Antonio Latella, la Fondazione Ert propone in 16 puntate la lettura integrale del romanzo.

Con la drammatu rgia curata da Marzio

Badalì,

Francesca

Di Fazio,

Matteo

Fiorucci,

Jacopo

Giacomoni, Daniel Papa DeDios e con gli attori dello spettacolo e una seconda classe del Liceo Minghetti, impegnati sino al 14 novembre nelle sedi di Arena del Sole, Mambo, Archiginna­sio e Cineteca. Oggi alle 17,30 l’anteprima all’Arena con l’introduzio­ne di Claudio Longhi, direttore di Ert, e la partecipaz­ione di Giacomo Manzoli e Michele Fadda, docenti del Dams Cinema. L’inizio della lettura vera e propria è però giovedì alle 18,30 nella Sala Stabat Mater dell’Archiginna­sio, affidata a Michele Di Mauro. La storia delle due famiglie del romanzo è ricca di riferiment­i autobiogra­fici, e valori e meschinità sono esplorati con incredibil­e umanità. Steinbeck, nato in California nel 1902, era stato costretto ad abbandonar­e presto gli studi alla Stanford University per dedicarsi a lavoretti. In seguito si era votato al giornalism­o, continuand­o però a sognare New York e una carriera da scrittore. Gli anni durissimi della Grande Depression­e faranno nascere i suoi altri capolavori, da Uomini e topi (1937) a Furore (1939), epopea di quella crisi durissima. Oramai vecchio, Steinbeck nel 1960 era partito con un’auto-roulotte chiamata Ronzinante, attraversa­ndo gli Stati Uniti insieme al suo cane Charley, avventura raccontata nel reportage Viaggio con Charley. Aveva continuato la sua vita girovaga fino al ’66, per poi morire nell’agognata New York due anni dopo.

” Romanzo «Penso che tutto ciò che ho scritto è stato di preparazio­ne a questo» disse lo scrittore

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