Svastiche sul portone del Minghetti
Gli studenti: «Gli autori vengano alla giornata della Memoria»
La sera prima c’era stata la festa della cultura classica, una no stop dal pomeriggio fino a mezzanotte per celebrare gli insegnamenti di greci e latini svolta in contemporanea nei licei classici di tutta Italia. Ma ieri mattina gli studenti del Minghetti, arrivando a scuola dopo la loro «notte bianca» hanno avuto una sorpresa amara. Amarissima. Sul muro e sul portone del liceo di via Nazario Sauro hanno trovato disegnate delle svastiche. Le hanno subito cancellate. Quindi il collettivo su Facebook: «Invitiamo gli autori del gesto il 25 e il 26 gennaio alle giornate in cui approfondiremo il tema della Shoah». Il preside Gambetti: «La risposta morale e civile è quella più appropriata».
La sera prima c’era stata la festa della cultura classica, una no stop dal pomeriggio fino a mezzanotte per celebrare gli insegnamenti di greci e latini svolta in contemporanea nei licei classici di tutta Italia. Ma ieri mattina gli studenti del Minghetti, arrivando a scuola dopo la loro «notte bianca», hanno avuto una sorpresa amara. Amarissima. Sul muro e sul portone del liceo di via Nazario Sauro hanno trovato disegnate delle svastiche. A denunciarlo, pubblicando la foto del portone imbrattato, sono stati i rappresentanti d’istituto su Facebook. «Stamattina (ieri
I vertici dell’istituto non faranno denuncia, non ci sono telecamere per trovare i colpevoli
mattina, ndr) dopo la notte del classico — hanno scritto gli studenti del collettivo Minghetti — il portone della sede era ridotto come vedete nella foto: svastiche fatte a gesso, spuntate nella notte, senza che nessuno ne sapesse nulla. Non siamo interessati ad aprire una caccia alle streghe per cercare i chi, i come, i quando».
Ma gli studenti hanno comunque lanciato una sfida agli autori del gesto. «Il 25 e il 26 gennaio — spiega il collettivo del liceo classico — in occasione della Giornata della Memoria, avrà luogo al liceo Minghetti un’assemblea d’istituto particolare, in collaborazione tra studenti, professori e ospiti esterni, incentrata non solo sul ricordo di ciò che furono la Shoah e le conseguenze della barbarie nazista, ma anche sull’importanza odierna della Resistenza e del ricordo. Invitiamo calorosamente gli autori di questo gesto a presentarsi a queste due giornate. A sentire in prima persona che cosa fu e a cosa portò il simbolo che con tanta leggerezza avete disegnato sul nostro liceo. E dopo, ne siamo sicuri, vi vergognerete così tanto da essere voi i primi a volerli vedere sparire».
Le scritte, hanno riferito ancora i rappresentanti d’istituto, «sono state cancellate immediatamente, ma ciò non toglie al fatto la sua gravità. La storia ci insegna che, purtroppo, tende a ripetersi assai velocemente. Non abbiamo il diritto di dimenticare, e di lasciar passare episodi di questo tipo. Sdegniamoci, scuotiamo la testa, ma poi rimbocchiamoci le maniche e difendiamo i nostri luoghi da qualsiasi accenno di ideologie che minacciano la libertà e la diversità dell’individuo». Proprio ieri sera, sottolineano, «gli studenti del collettivo Minghetti, insieme con quelli della città tutta, hanno appeso uno striscione riportante una frase di Antonio Gramsci: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”. Invitiamo tutti gli studenti e le studentesse ad una riflessione collettiva, sull’importanza di una resistenza costante a chi si arroga il diritto di sputare sulla dignità umana».
È al fianco dei suoi studenti il preside del Minghetti, Fabio Gambetti. «Condivido quello che hanno detto i miei ragazzi — ha sottolineato ieri il dirigente scolastico —. Il 25 e il
” Il preside Faremo un workshop sulla Shoah, è la risposta più democratica e civile a un gesto sciocco
26 gennaio abbiamo in programma una trentina di workshop sulla tematica della Shoah, è il secondo anno che organizziamo questa iniziativa: quella a mio avviso è la risposta più democratica e civile a un gesto sciocco, perché di questo si tratta, di un gesto sciocco. Non faremo denuncia, anche perché non essendoci le telecamere sarebbe contro ignoti, ma è la risposta morale e civile quella più appropriata secondo noi».
Il gesto è stato duramente condannato ieri dalla presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Simonetta Saliera. «Si tratta di simboli — ha detto Saliera — che riportano alla mente un passato di violenza e di morte che va condannato. Ed è ancora più grave che chi ha scelto di rinverdire il ricordo di un’epoca cancellata dalla storia lo abbia fatto sui muri di una scuola. Anche per questo è sempre più necessario tenere viva la memoria, perché chi dimentica il proprio passato è condannato a riviverlo».
” Saliera È grave che chi ha scelto di rinverdire il ricordo di un’epoca di morte l’abbia fatto a scuola Le parole di Gramsci Lo striscione del collettivo: «Istruitevi, avremo bisogno della nostra intelligenza»