Corriere di Bologna

LO SCIOPERO IN FONDERIA

- Di Fulvio Cammarano

Voci sempre più insistenti danno per imminente il trasferime­nto a Roma del prefetto Quaranta per ricoprire il ruolo di direttore generale della Pubblica Sicurezza.

Prosegue lo sciopero degli operai della fonderia Parenti per protestare contro i recenti licenziame­nti. Il proprietar­io, dott. Carlo Parenti, ha dichiarato che le ragioni sono dovute al calo della domanda e non a rappresagl­ie contro attivisti politici.

Il sindaco è a Roma per cercare di sbloccare la situazione dei lavori pubblici. Ha bussato a molte porte tra cui quella della Direzione delle Ferrovie dove ha sollecitat­o le opere già avviate, insistendo per uno scalo merci a Corticella. Al direttore delle Privative ha chiesto un aumento del personale alla Manifattur­a Tabacchi con l’obiettivo di ridurre la disoccupaz­ione femminile.

L’epidemia rimane stazionari­a, con una media di 11 decessi al giorno. Nel comune di Medicina è comparsa una forma influenzal­e nuova, accompagna­ta da adeniti ascellari e inguinali, che ha impression­ato la popolazion­e perché ricorda i sintomi della peste.

Un’operazione di polizia diretta dal commissari­o Argentieri ha permesso di chiudere una casa da gioco clandestin­a posta al primo piano di via Lame 18, di proprietà di Guido Baiesi. Sono stati sequestrat­i 65 mazzi di carte e grandi quantità di vini e liquori.

Un’altra retata, che ha condotto allo smantellam­ento di una banda di ladri, è stata fatta in via del Pratello la cui caratteris­tica, soprattutt­o nel tratto fra via Pietralata e S. Croce, è sempre stata quella di essere frequentat­a da pregiudica­ti.

Nonostante il divieto di introdurre armi provenient­i dalla zona di guerra, i carabinier­i continuano a requisire armi in possesso di militari in licenza. Nei giorni scorsi le perquisizi­oni in stazione hanno portato al sequestro di una mitragliat­rice, 4 pistole per razzi luminosi, 4 moschetti, diverse bombe a mano, pugnali e baionette. Tutte le armi sono austriache.

Movimentat­a seduta al Consiglio provincial­e dove il consiglier­e di minoranza Cicognari ha accusato i socialisti di essere stati lontani dal popolo quando questo versava sangue nelle trincee. Immediata la reazione dei consiglier­i socialisti tra cui Demos Altobelli che ha urlato “Rispettate i morti socialisti”. E al consiglier­e Sandoni che cercava di zittirlo ha risposto: “Parlo fin che mi pare. Sono stato in trincea io, lei no!”

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