LA NOSTALGIA DEL TEMPO ANDATO E LE GRANDI SFIDE DEL PRESENTE
Secondo il mio parere più che andare avanti andiamo indietro, ma allora cosa serve mandare tutti ancora di più a scuola se questi sono i risultati, leggo sempre di donne picchiate dai compagni, e poi qualche settimana fa di quei tifosi che mentre erano in viaggio per andare a vedere il Bologna si sono presi a botte con quelli del Torino. Ho vissuto il dopoguerra, ma adesso non è poi così meglio, addirittura mi viene proprio di pensare che era più bella la vita di una volta, vorrei sapere come la vede lei.
BOLOGNA
Caro Goffredo, è così per tutti: rimpiangiamo il tempo perduto. Il caro signor Proust è entrato nell’eternità ragionandoci sopra. Più si va avanti con gli anni e più il bello del passato s’ingigantisce. Meravigliosa, questa perenne ricerca del tempo perduto: che, per definizione, non tornerà mai. Il primo amore, ricordato con testarda tenacia, è stupendo, a prescindere dal suo originale quoziente estetico. I titolari della nostalgia brillano tutti come stelle, non importa che fossero cozza o scarrafone. Allora erano belli e belle solo per mamma loro, adesso sono trasfigurati dalla nostalgia. Lei si domanda, caro Goffredo, a cosa serva mandare tutti a scuola. Per la risposta provi a guardare le statistiche del dopoguerra: allora eravamo un popolo di analfabeti, adesso tutti sanno leggere e scrivere. Si chiama progresso. Il guaio è che troppi hanno cominciato a usare a sproposito la penna. Mi riferisco al dilagare degli odiatori da social. Sono disgrafici nel cuore, ma non per colpa della genetica impazzita. Ammetto che di fronte a certi tweet, e all’accanimento nella cattiveria, sento forte la tentazione della punizione corporale. Poi freno la rabbia e ci ragiono sopra. Non è vero che una volta fosse tutto rose e fiori. Al contrario: erano tantissime le spine. Invece è vero che le cose potrebbero andare molto meglio. Penso, appunto, all’immondo spettacolo delle donne massacrate da partner nostrani o d’importazione. Sacrosanta l’indignazione, ma a guai a pensare che il bel tempo passato, anche in questa delicata materia, lo fosse davvero. Quanto all’infelicità femminile, alle pene quotidiane, ai soprusi, e alle botte di mariti padroni che spadroneggiavano, una cosa è sicura: le lacrime segrete erano così copiose che, se raccolte, avrebbero rimediato alla siccità estiva. Dunque, lasciamo stare il rimpianto del tempo perduto e concentriamoci sulle grandi sfide del presente. L’intelligenza artificiale è fra noi. Evitiamo però che si deteriori quella umana. È questo l’odierno peccato mortale: vanificare la possibilità di vita migliore.
o del carsharing.
Sono comunque certamente pensabili alternative, come lo scuolabus o un servizio di accoglienza dei bimbi (per esempio con i nonni civici, ecc..), prevalentemente nei momenti d’ingresso che possono essere critici o in alcuni giorni dell’anno scolastico topici.
Nessuno di noi ha fatto ricorso per le multe, l’azione poteva avere il solo significato simbolico di ulteriore protesta civile, ma è già abbastanza il dibattito che si sta realizzando sui media e sui social.
Con cordialità.
, BOLOGNA
Nella manovra economica licenziata a dicembre dal Parlamento è contenuta una norma per cui le sanzioni per gli enti che non svolgono gare pubbliche per l’affidamento del trasporto pubblico locale sono spostate all’anno 2021 (le gare erano finalizzate al risparmio di soldi per lo Stato). In pratica gli enti pubblici (le Regioni) continueranno a foraggiare le attuali società di trasporto pubblico locale in regime di monopolio e con sostanziosi contributi pur sapendo che in alcune aree del Paese offrono un servizio non solo scadente, ma addirittura capace di allontanare gli utenti dall’utilizzo del mezzo pubblico. Tutto ciò contrasta con quello che sta avvenendo in Germania dove una nota società di trasporto su gomma gestisce i collegamenti ad alta velocità su alcune tratte del Paese a costi irrisori per gli utenti.
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L’esempio tedesco
Voli rumorosi
Abito con la mia famiglia al Navile in via Zanardi, il rumore e la sgradevole «puzza» di cherosene è diventata insostenibile, senza contare il rumore! (...)
Per una città come Bologna che si dice attenta allo smog e alla qualità della vita, direi che è abbastanza singolare continuare a promuovere ed ampliare una struttura come un aeroporto, in pieno centro città. (...) , BOLOGNA