Corriere di Bologna

LA DOMENICA DEI LETTORI

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No al ricorso, sì al dialogo

Cortese Sindaco, non pensavo proprio di realizzare un così tanto dibattito ed interesse su un tema che immaginavo importante, ma marginale rispetto alla vita di una Scuola, fatta di studio, di attività didattica, di progetti pensati e realizzati per la crescita educativa e di cittadinan­za dei nostri figli.

La lettera aperta di denuncia voleva sollevare un problema per poter poi discutere delle possibili soluzioni, al dì là del tema delle multe, che è stato solo l’espediente per far capire il grave disagio che ogni mattina i genitori (in tante zone della città) devono vivere per accompagna­re i propri bimbi a scuola.

Ma Lei crede veramente in quello che ha scritto o proposto ai genitori o perlomeno alla maggioranz­a dei genitori, ossia di utilizzare il bus o di accompagna­re i bimbi a piedi, o cose di questo tipo?

Lei consideri soltanto che tanti genitori, oltre ad accompagna­re uno, due, o tre figli anche in scuole (o nidi) diversi e quindi dislocati in punti della città differenti, devono poi correre al lavoro perché è sempre tardi, perché oggi c’è tanto traffico (sempre che la propria sede di lavoro sia a Bologna e quindi non si debba prendere un treno o fare

tanti chilometri prima di raggiunger­la).

Oggi non è così come in passato, quando Lei o io eravamo bambini, dove c’era anche un sostegno importante delle proprie famiglie di origine, pensi solo alla alta percentual­e dei nuclei famigliari, residenti o domiciliat­i a Bologna, che provengono da ogni parte del nostro paese o da altri paesi.

Lei pensa veramente che tutti o la quasi totalità delle famiglie o dei genitori

(quando questi non siano separati, ma purtroppo la percentual­e è tanto alta oggi) abitano nel raggio di massimo 700 metri (o simili) dalla scuola che ospita il figlio o la figlia?

Non è così purtroppo o per fortuna! Una percentual­e abbastanza alta di allievi provengono da territori lontani dalla scuola che li accoglie e quindi unendo questo a tante altre esigenze (indicate precedente­mente) diventa inevitabil­e l’uso della propria macchina

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