Aterballetto rilegge Shakespeare in danza Musiche di Sangiorgi
Una sfida al limite dell’azzardo. Perché a sondare i confini dentro (e oltre) i quali può spingersi la danza interviene un capolavoro come La tempesta di Shakespeare. Martedì e mercoledì Aterballetto porta all’Arena del Sole l’ultima sua creazione, Tempesta, con le coreografie del giovane Giuseppe Spota, le musiche originali di Giuliano Sangiorgi e la drammaturgia di Pasquale Plastino (Sala De Berardinis, ore 21). Con quello che è considerato il testamento teatrale del Bardo, Aterballetto affronta così il tema del balletto narrativo, la possibilità di raccontare attraverso la danza una storia e personaggi immersi in trame e intrecci. Una vera e propria messa alla prova, dunque, a cui Spota ha lavorato oltre un anno. Lo spettacolo si apre proprio con una tempesta, probabilmente quella stessa che ha portato Prospero e Miranda — interpretati da Hektor Budlla e Martina Forioso — a naufragare sull’isola. Il lavoro ripercorre poi i temi dei più profondi della psiche umana. E al centro rimane la storia di un padre e una figlia: Prospero, il duca spodestato dal fratello Antonio (il danzatore Damiano Artale) e Miranda che vive nell’isola fin da piccolissima, tanto da non avere ricordi diversi. Quanto a Sangiorgi, ha creato un’installazione in musica dentro la quale i corpi diventano essi stessi dialogo.