Corriere di Bologna

Per la corsa salvezza in campo anche il tifo

Archiviata (male) la Coppa, il Bologna deve giocarsi tutto per la salvezza. E il 12esimo uomo c’è

- di Fernando Pellerano

Le partite di plastica sono finite. Da domenica si ricomincia con quelle vere. La sfida con la Juve, alla luce della profonda crisi societaria e di risultati, non interessav­a neppure ai più fedeli tifosi rossoblù: «Finta, di plastica», hanno detto dalla curva.

Il pensiero era e va a Ferrara e poi al match con il Frosinone. La svolta sportiva può arrivare nei prossimi 180’, quelli falliti all’andata. Quella invece legata alla gestione del club no. Ha tempi più lunghi e il monitoragg­io dei gruppi ultras che sabato sera, disinteres­sandosi dell’aspetto agonistico, hanno ribadito le loro richieste: via Fenucci, Bigon e Di Vaio e dialogo a quattr’occhi con Saputo.

Il cuore pulsante in questi giorni è tutto lì: l’operato del management in questo mercato di riparazion­e (tutto a spese sempre del chairman) dopo la fallimenta­re campagna estiva, simile a una scommessa, e successiva comunicazi­one sempre ultraposit­iva a dispetto dei risultati e del gioco (con Inzaghi, come sabato sera, solista nel coro). Tensioni col club sempre presenti, anche se a Ferrara gli striscioni di sabato sera non verranno riproposti. Potrebbe però riaccadere se i dirigenti si opporranno all’incontro con Saputo. Il quale, tenuto per 4 anni nella sua bolla impermeabi­le, non si sa quando arriverà a Bologna: per la partita con la Spal o con il Frosinone? Più per la seconda, così da pesare il risultato di Ferrara. Quasi tutto è legato a quei punti. La sorte di Inzaghi, tenuto sul crinale dell’esonero ormai da due mesi; l’arrivo appunto del chairman; la conseguent­e presentazi­one dei rendering del restyling del Dall’Ara, da sbandierar­e giusto per recuperare qualche «voto». Presentazi­one in bilico e ancora tutta da costruire: location da trovare (non si esclude il Dall’Ara), data da concordare con il sindaco Merola, che mettendoci 30 milioni magari è meglio che ci sia.Quisquilie di fronte al derby, in uno stadio che va verso il tutto esaurito: 16.184 la capienza, 8.471 abbonati, prevendita a quota 3.366 e 1.345 nel settore rossoblù. Piccolo stadio, piccolo esodo. Rimangono ancora 140 biglietti per andare in curva, mentre sono vietati per i residenti a Bologna gli altri settori.

Una partita fondamenta­le per entrambi, con i due allenatori sulla graticola. La Spal, a parte l’acquisto dell’ex rossoblù Viviano (ma forse ci sarà ancora l’altro ex in porta, Gomis) non ha chiuso alcuna operazione di mercato (tante voci però, in uscita e in entrata), mentre fra i rossoblù ecco Sansone e Soriano, in attesa di un esterno decente. Inzaghi pare insistere col suo 35-2 dal baricentro bassissimo e anche il collega non è intenziona­to a cambiare assetto. Un pareggio farebbe sconten- ti tutti, ma forse lascerebbe anche tutti vivi.

Il pericolo è di assistere a un match brutto e impaurito. Non sarà però di plastica come l’assurda serata di sabato con la Juve, in uno stadio mezzo vuoto (solo 15 mila presenti) e senza alcun entusiasmo: un altro insuccesso di questa quadrienna­le gestione societaria costata a Saputo solo 130 milioni. Insuccesso risollevab­ile in parte solo con i risultati e la salvezza. Ma Joey il “will change” l’ha pronunciat­o eccome. A prescinder­e.

Sulla graticola La prossima partita peserà sulle sorti dei due allenatori: Inzaghi e Semplici

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 ??  ?? Applausi Helander, Palacio, Pulgar e Soriano all’uscita dal campo, dopo la sconfitta con la Juventus
Applausi Helander, Palacio, Pulgar e Soriano all’uscita dal campo, dopo la sconfitta con la Juventus

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