C’è la Spal, non Saputo Mercato senza botti
I rossoblù si giocano tutto con la Spal ma nel club non succede niente. Cosa aspetta il chairman?
La partita della vita. O «la nostra finale», per citare il tecnico rossoblù Filippo Inzaghi. Domenica alle ore 15 sul prato del Mazza di Ferrara il Bologna si gioca tanto: il campionato ricomincia con uno scontro diretto per cuori forti in cui i rossoblù sono chiamati ad accorciare l’attuale -4 in classifica dalla Spal e a non renderlo un vero e proprio abisso. È inutile girarci intorno: per clima e situazione è la partita più delicata da quando Joey Saputo è il patron del Bologna. E il canadese, salvo cambiamenti di programma dell’ultima ora (ha pur sempre un aereo privato capace di coprire la tratta tra l’aeroporto Trudeau di Montreal e il Marconi in poco più di sei ore, volendo), non sarà in tribuna. Un’assenza che si prolunga dal 25 novembre, quando era sugli spalti per Bologna-Fiorentina, poi gli appuntamenti natalizi annullati e il videomessaggio alla nazione di una settimana fa. Al momento parole, anche belle, in attesa che i fatti — come da proclama presidenziale — parlino più forte della sua voce. Ma quando arriverà Saputo? E cosa sta aspettando? Forse la prima vittoria sul campo dopo un’eternità, visto che poco prima di Natale il club giustificò l’annullamento dei vari appuntamenti e soprattutto la mancata presentazione dei rendering del futuro Dall’Ara (peraltro annunciata proprio in occasione del rinvio) per «concentrarsi meglio sul campo, rinviando il tutto a momenti più sereni». Momenti che non sono arrivati, vista la classifica sempre più precaria: secondo alcuni Saputo è in arrivo a Bologna nella settimana che verrà — chi dice lunedì, altri giovedì — per poi presenziare effettivamente all’evento legato al Dall’Ara per il quale si sta ancora cercando una sede, visto che Palazzo de’ Toschi è impegnato per ArteFiera. Al tempo stesso, è plausibile che la presentazione dello stadio saltata per le ansie del campo possa avvenire dopo una mancata vittoria a Ferrara, in situazione ancora più compromessa e con un ambiente in ebollizione che nella serata di Coppa Italia non ha risparmiato critiche allo stesso canadese, oltre a confermare la sfiducia assoluta all’intero management? Praticamente tutte le componenti del tifo (curva, Centro Bologna Clubs e Futuro Rossoblù) hanno chiesto da tempo un incontro con Saputo ma il chairman continua a essere «missing», quantomeno da queste parti. E non è che il mercato fin qui abbia evidenziato un deciso cambio di rotta, anzi: da almeno due mesi si guardava con speranza alla sessione di gennaio e in tredici giorni sono arrivati solamente due giocatori, peraltro grazie ai buoni uffici dell’agente Tinti. Poi, il buio. Senza il canale preferenziale con l’agente di Inzaghi, al Mazza si sarebbe rivisto lo stesso Bologna dell’andata. Saputo ha sottolineato gli investimenti per Sansone e Soriano (a oggi i soli ingaggi, per i cartellini siamo ai «pagherò») ma alla partita della vita contro la Spal sarebbero serviti tutti i giocatori necessari e non solo un paio. In forte avvicinamento c’è il trentunenne Caceres dalla Lazio di Inzaghi junior per il quale restano da limare solo gli ultimi dettagli (era in scadenza a giugno: arriverà praticamente gratis per sei mesi, con rinnovo di contratto automatico in caso di salvezza), mentre si resta appesi alle trattative juventine per Darmian o Emerson Palmieri per avere una speranza su Spinazzola. Per ora sul mercato, così come sul campo, non si sono visti né fire, né desire. E nemmeno il chairman.
L’attesa
Finora solo due innesti grazie al procuratore Il presidente in città per lo stadio tra 7 giorni?