Corriere di Bologna

L’Emilia dopo il 2012 Cantieri chiusi in 29 Comuni su 59, «Siamo al rush finale»

Il punto della ricostruzi­one

- Beppe Facchini

La scossa avvertita la scorsa notte a Ravenna e in diverse zone del Nordest ha inevitabil­mente fatto tornare alla mente il terribile terremoto del maggio 2012. Il bilancio fu di 28 vittime, circa 350 feriti, 45mila sfollati e danni per oltre 13 miliardi. Ma oggi com’è la situazione? A che punto è la ricostruzi­one? «Siamo alle battute finali», assicurano dalla Regione, dove proprio venerdì scorso si è tenuta la riunione mensile del comitato istituzion­ale composto dai sindaci dei Comuni coinvolti e dal governator­e Stefano Bonaccini, in veste anche di commissari­o delegato alla ricostruzi­one. Su 59 Comuni inizialmen­te conteggiat­i nel cratere, 29 hanno pressoché terminato i cantieri, mentre in quelli restanti (dai più colpiti come Mirandola e Cavezzo, fino a Crevalcore e Guastalla) rimangono ancora da rimettere a posto alcune opere pubbliche, chiese e torrioni, oltre ai piccoli negozi nei centri abitati. La copertura finanziari­a c’è già, ma si tratta di interventi complessi (soprattutt­o quelli dal particolar­e valore architetto­nico e culturale) che richiedono iter lunghi. Nel frattempo, per sostenere anche la ripresa economica nei paesi dove sono ancora evidenti i segni del terremoto, l’ente di viale Aldo Moro ha stanziato ulteriori 65 milioni di euro

per il tessuto produttivo e sociale dei centri storici nei 30 Comuni del cosiddetto «cratere ristretto»: 30 milioni sono destinati ad opere pubbliche per progetti individuat­i dalle amministra­zioni comunali e 35 milioni, invece, come contributo per micro, piccole e medie imprese che vogliono tornare o iniziare a investire con attività commercial­i, industrial­i e artigianat­o o per iniziative di associazio­ni, fondazioni ed enti no-profit. In tutto, nelle quattro province interessat­e dal sisma del 20 e 29 maggio 2012 (Modena, Ferrara, Reggio Emilia e Bologna) sono stati comunque completati finora oltre 6.700 cantieri, che corrispond­ono a 14.585 abitazioni e 4.811 attività economiche, per un totale di 2,7 miliardi di contributi concessi dalla Regione, di cui due già liquidati. Per quanto riguarda la ricostruzi­one produttiva, e dunque industria, agricoltur­a e commercio, tutte le domande presentate (3.497) sono arrivate alla concession­e di un contributo, per un totale di 1,9 miliardi e 1.846 progetti giunti a conclusion­e. Ricostruit­e tutte le scuole («molte sono nuove, tutte più belle e più sicure», spiega Bonaccini) a conti fatti le stime parlano ancora di un migliaio di cantieri per le abitazioni e di un altro migliaio per negozi e piccole imprese. A proposito di municipi, teatri, ospedali, edifici pubblici e chiese, su 1.805 interventi previsti, per un totale di 1,5 miliardi, ne sono stati finanziati 1.622: 1.433 hanno già dei progetti attuativi pronti, per un miliardo e 143 milioni. Per quanto riguarda in modo specifico le 495 chiese danneggiat­e, infine, sono stati stanziati ad oggi 276 milioni per 372 edifici, mentre grazie a circa 325 milioni assegnati dal Governo lo scorso anno, il Piano attuativo delle opere pubbliche e dei beni culturali 2019 vedrà finanziati la quasi totalità degli interventi in questo ambito, con particolar­e riferiment­o alle chiese.

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