Enea, nascerà il nuovo polo scientifico
Un polo scientifico e tecnologico di grande rilievo internazionale nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano. È ciò che diventerà il centro ricerche Enea del Brasimone, in provincia di Bologna, grazie al protocollo di intesa siglato dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, insieme alle regioni Emilia-Romagna e Toscana. Sono previsti investimenti fino a 100 milioni, per fare del sito una cittadella della ricerca d’eccellenza sulla fusione nucleare e in particolare nel campo della produzione di radiofarmaci per la diagnosi e la cura dei tumori. Il piano di potenziamento congiunto, una volta attuato, prevede nuovi posti di lavoro sia all’Enea, che nell’indotto dell’area. In coordinamento con le regioni Emilia-Romagna e Toscana e gli enti locali territoriali, si collaborerà per lo sviluppo di progetti di ricerca e di avanzamento tecnologici per accedere a fondi pubblici nazionali, europei e internazionali.
«Con l’accordo raddoppiamo il centro — ha detto l’assessore alle attività produttive dell’Emilia-Romagna, Palma Costi — e in questo modo la nostra montagna può essere rilanciata con progetti unici rispetto al panorama internazionale. Porteremo investimenti e occupazione. Inoltre lavoreremo con Enea per attrarre su questo sito ulteriori centri di ricerca».
Molto soddisfatto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. «La firma di oggi, anche grazie alla disponibilità di Enea, rappresenta un passaggio fondamentale nella direzione di valorizzazione del territorio — ha spiegato — partendo dalla centralità dell’infrastruttura per assicurare nuove opportunità di crescita e prospettive certe a quest’area della montagna. Il rafforzamento e la valorizzazione del Brasimone, porterà quindi talenti, progetti e investimenti in ricerca e produzioni tecnologicamente avanzate, ad accordi di collaborazione con università e centri di ricerca locali e internazionali».
Il progetto Sarà una cittadella per la ricerca sulla fusione nucleare per produrre radiofarmaci