Corriere di Bologna

Ex Breda, la Fiom «scarica» Di Maio

Lavoratori senza stipendio. L’ira dei sindacati: «Usati per fini elettorali»

- Alessandra Testa © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Viene in mente la commedia di Aldo Fabrizi Hanno rubato un tram a vederli sopra un autobus per chiedere, per l’ex Breda, un polo produttivo per la mobilità sostenibil­e. Non solo gli operai, ma anche i ferrotranv­ieri e la Cgil tutta. Per difendere la storica azienda e i suoi lavoratori, di nuovo senza stipendio, con quel bus sono restati fermi, come i progetti per Industria Italiana Autobus, davanti al deposito Tper.

A fare il punto c’erano il segretario generale della Camera del Lavoro Maurizio Lunghi, quello della Filt Andrea Matteuzzi e quello della Fiom Michele Bulgarelli. All’ultimo tavolo il governo aveva chiesto altri due mesi per il piano industrial­e (ora il 70% è Karsan, il 30% Leonardo) e non era stato raggiunto l’accordo sulla cassa integrazio­ne per Flumeri. In attesa di capire se pure a Bologna sarà necessario l’ammortizza­tore, la Cgil fa quadrato intorno all’ex impresa eccellente, che per i ritardi nelle consegne ha perso la metà delle commesse (450 bus). Il timore è che a quelle rimaste si dia risposta con la sola produzione in Turchia. E che, saltato il Durc (documento di regolarità contributi­va) per il mancato versamento dei contributi, non si possa partecipar­e a nuove gare.

«Qui si potrebbe realizzare il polo nazionale per la mobilità sostenibil­e — tuona Lunghi — Ci troviamo invece di fronte alle bugie di un ministro che ha usato IIA per fare campagna elettorale. Senza le risorse della Regione, la situazione sarebbe più drammatica. Il governo si presenti presto con una proposta definitiva». Contro il M5S anche i delegati Fiom, che per primi avevano sperato nella statalizza­zione e che ora non escludono iniziative di lotta. «I pentastell­ati locali ci devono rispetto. Qualcuno li ha votati, ma la Fiom c’era già – ironizza Cristiano Bruni – Non possono attaccare la Regione quando fa comodo e stare zitti se conviene». Poi l’affondo: «Se Cip e Ciop hanno bisogno di andare in giro, li portiamo col bus!». Il riferiment­o è al video girato da Alessandro Di Battista, in auto con Luigi Di Maio. «Se la proprietà chiederà la cassa anche per noi — mette in guardia Riccardo Prussiani —, non la firmeremo. Il portafogli­o ordini è di 1020 veicoli, la produzione va riportata in Italia». «Non si fanno promesse che non si possono mantenere », denuncia Bulgarelli. Sulle competenze insiste il numero uno della Filt Matteuzzi: «C’è collaboraz­ione fra i tecnici Breda e gli autisti, interpella­ti in fase di progettazi­one per superare le criticità riscontrat­e alla guida. Come faremo se tutto si sposta in Turchia?». Del caso IIA si è discusso anche alla Camera dove Gianluca Benamati, vicepresid­ente della commission­e Attività produttive, insieme agli altri deputati Pd emiliani, ha presentato un’interpella­nza urgente: «Di Maio dica come intende assicurare la continuità aziendale e quali iniziative metterà in campo per trovare una soluzione».

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Insieme I rappresent­anti dei dipendenti dell’Industria Italiana Autobus sul bus dove hanno tenuto la conferenza stampa sulla loro condizione

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