Corriere di Bologna

Pizzarotti: «La Lega va fermata Bonaccini? Rinnovi davvero»

Il sindaco Pizzarotti: «Il mio movimento punta agli indecisi»

- Rosano

«Non mi sorprende il giudizio positivo sull’operato dell’amministra­zione regionale, ma questo non vuol dire che non si ponga il tema di alzare ancora l’asticella». Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e leader di Italia in Comune, commenta i risultati del sondaggio Ipsos per il Corriere di Bologna. E alza il prezzo della possibile alleanza con Stefano Bonaccini in vista delle Regionali. Non farà la stampella a prescinder­e di un Pd alla ricerca di un campo largo, è il messaggio dell’ex M5S. Ma, promette, «farò di tutto per frenare l’avanzata della Lega in Emilia-Romagna».

«Non mi sorprende il giudizio positivo sull’operato dell’amministra­zione regionale, ma questo non vuol dire che non si ponga il tema di alzare ancora l’asticella». Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e leader del movimento Italia in Comune, alza il prezzo della possibile alleanza con un centrosini­stra guidato da Stefano Bonaccini in vista delle Regionali attese per il prossimo autunno. Non farà la stampella a prescinder­e di un Pd alla ricerca di un campo largo, è il messaggio dell’ex M5S. Ma, promette, «farò di tutto per frenare l’avanzata della Lega in Emilia-Romagna».

Sindaco, il sondaggio Ipsos pubblicato martedì dal Corriere di Bologna certifica un giudizio positivo, al 62%, per l’amministra­zione regionale. Lei aveva già espresso il suo apprezzame­nto per il lavoro della giunta Bonaccini, questo dato le conferma che percorrere­te insieme la strada verso le urne?

«È prematuro parlare di strada da fare insieme. Noi stiamo lavorando al nostro programma come lista, se ci sarà una coalizione ci confronter­emo. Intanto il 16 febbraio riuniremo a Bologna la nostra assemblea regionale per decidere il coordinato­re e il presidente in Emilia-Romagna. Abbiamo un’identità, vogliamo avere un programma definito che ruota attorno a temi chiave, come l’ecologia. Ho sempre detto che da questa Regione sono arrivati tante leggi e risultati positivi, come quelle sul consumo di suolo o sui rifiuti, ma questo non vuol dire che non si debba migliorare qualcosa».

Commentand­o il sondaggio Ipsos, che certifica una contrazion­e della fiducia nel Pd (17%), il presidente Bonaccini ha sottolinea­to la necessità di «un processo che si allarghi rapidament­e al tanto che è fuori di noi». Siete voi quel «tanto»?

«Sicurament­e Italia in Comune può essere uno dei soggetti di quel dialogo. In Emilia-Romagna abbiamo un vantaggio: le elezioni regionali arriverann­o a valle del voto in altre Regioni, delle Europee e delle Amministra­tive. A quel punto ci sarà un quadro più complessiv­o dello scenario. Il consiglio che do è che questa voglia di “allargare” non si trasformi nella tradiziona­le voglia del centrosini­stra di provare a portare dentro tutto e il contrario di tutto. Noi vogliamo un cambiament­o che parta dalle competenze, non dalle solite facce».

Per Bonaccini serve «un nuovo gruppo dirigente».

«Sì, ma poi vai in giro per l’Italia e vedi che il Pd fa proprio fatica a cambiarla, questa dirigenza. Bisogna farlo nei fatti, non nella teoria. Faccio un esempio. Domenica si vota in Abruzzo e anche lì chi si è candidato per il centrosini­stra aveva promesso discontinu­ità, poi uno guarda i nomi in campo e si rende conto che non è così. Ma prima si parla dei programmi, dopo verranno i nomi».

Intanto la Lega cresce. La fiducia degli emiliano-romagnoli la indica come primo partito al 23%.

«Era indubbio un risultato del genere, casomai sono più sorpreso del calo del M5S (terzo con il 15%, ndr). Mi stupisce che siano calati così tanto e vorrei vedere cosa succederà in base a come si muoveranno sull’autorizzaz­ione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Diciotti. Di certo io combatterò affinché l’Emilia-Romagna sia un argine all’avanzata della Lega. Un’eventualit­à che, consideran­do anche il loro modo di governare, è da evitare il più possibile».

Secondo lei, che ha militato tra i pentastell­ati a lungo, dov’è finita quella fiducia che il M5S avrebbe perso?

«Una parte nella Lega e un’altra, sicurament­e, in quel 38% di indecisi. Il M5S aveva canalizzat­o gran parte dei delusi della sinistra e del centro, adesso avendoli visti al governo sono tornati con gli indecisi. Non penso che adesso li convincerà il Pd. Quello è un ambito che Italia in Comune vuole coltivare facendosi conoscere».

Anche voi a pesca nell’area grigia, insomma. Mi permetta di farle notare che avete uno svantaggio: il vostro movimento dei sindaci è giovane, praticamen­te un neonato. Sarà difficile «bucare» nel cuore degli elettori in così poco tempo.

«Ne siamo ben coscienti. Ovviamente dipenderà da noi, dalle energie che ci metteremo. Ma già le Europee saranno una possibilit­à per far conoscere i nostri candidati e parlare di noi. Alle Amministra­tive saremo in tutti i capoluoghi dell’Emilia-Romagna, saremo anche in Sardegna (con una lista che sostiene il candidato del centrosini­stra, ndr). Quel 38% fa gola a tutti, la differenza la farà la credibilit­à».

La crisi M5S

Avevano canalizzat­o gran parte dei delusi della sinistra e del centro, che adesso, avendoli visti al governo, sono tornati fra gli indecisi

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Sindaco Federico Pizzarotti è al secondo mandato a Parma
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Il primo cittadino di Parma Federico Pizzarotti, sindaco al secondo mandato ed ex M5S ha fondato il movimento «Italia in Comune»

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