Corriere di Bologna

Il sondaggio del Pd che premia solo i sindaci

Nelle rilevazion­i, affidate al Cattaneo, lo iato tra amministra­tori e partito

- di Francesco Rosano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sindaci dem che intercetta­no «un gradimento positivo o molto positivo». E che staccano in maniera nettissima il proprio partito. È questo il quadro che emerge da alcune rilevazion­i interne al Pd in vista delle Amministra­tive di primavera.

Non c’è solo il giudizio positivo sull’amministra­zione regionale, al 62% secondo l’ultimo sondaggio di Ipsos per il Corriere di Bologna, a consolare i Democratic­i dall’essersi risvegliat­i in una regione dove la fiducia degli elettori indica la Lega come primo partito (23%). Da qualche mese, infatti, circolano sulle scrivanie dei dirigenti del Pd alcuni sondaggi che, per quanto limitati a singoli casi territoria­li, dimostrano una tenuta delle amministra­zioni guidate da sindaci democratic­i decisament­e superiore a quella che il partito continua a registrare nei sondaggi, soprattutt­o nazionali. Numeri che spingono molti nel Pd a guardare alle Amministra­tive di primavera, se non con ottimismo, quantomeno senza troppa angoscia. Sempre che un eventuale election day, accorpando le Amministra­tive alle Europee del 26 maggio, non si trasformi in un boomerang che riverserà sulle sfide nei Municipi la generale sfiducia verso il Pd nazionale.

Nei giorni scorsi era stato il segretario regionale del Pd Paolo Calvano a sottolinea­re che «nelle ricerche da noi fatte negli ultimi mesi sui vari Comuni emergono, rispetto al voto politico nazionale, una tenuta locale più consistent­e del Pd e qualche difficoltà in più per Lega e M5S». Il segretario regionale del Pd era rimasto abbottonat­issimo sugli autori delle rilevazion­i in campo e, ancora di più, sui numeri di queste ricerche. Ma in Emilia-Romagna le AmmiComuni nistrative sono da sempre una sorta di referendum sulla tenuta di quello che oggi è il Pd e che prima è stato il Pci-PdsDs: basti ricordare che 34 dei 35 Comuni al voto con oltre 15 mila abitanti sono amministra­ti da giunte di centrosini­stra. E così l’attenzione dei Democratic­i è tanta. Come il passaparol­a tra i dirigenti, che nei giorni scorsi hanno visto alcune di queste rilevazion­i. Al lavoro, per conoscere il sentiment degli elettori rispetto ai sindaci uscenti, c’è per esempio l’Istituto Carlo Cattaneo. Che ha in ballo quattro indagini (due sono state già chiuse) su altrettant­i della Città metropolit­ana che andranno al voto in primavera. Il direttore del Cattaneo, Maurizio Morini, non entra nei dettagli ma conferma che a emergere è innanzitut­to la presenza di «giudizi sostanzial­mente positivi, e in un caso molto positivi, sull’operato dell’amministra­zione uscente, indipenden­temente dall’orientamen­to politico di chi ha risposto». Anche i potenziali elettori di Lega e M5S, insomma, promuovere­bbero le amministra­zioni uscenti di centrosini­stra, attribuend­o al sindaco «un gradimento positivo o estremamen­te positivo». Un dato, secondo il direttore del Cattaneo, non andrebbe però trascurato. «In alcuni casi emergono quote non trascurabi­li di persone che devono ancora mettere a fuoco la propria scelta». Gli indecisi, insomma, sono ancora molti: un dato che si aggira attorno al 30%. Ma a quattro mesi, se non addirittur­a di più, dal voto «è normale che la quota di chi deve ancora sciogliere la propria riserva sia ancora alta», sottolinea Morini, che aggiunge un’altra consideraz­ione rispetto ai primi risultati arrivati dalle indagini del Cattaneo. Cioè l’esistenza di «un trend complessiv­o di propen-

75 Per cento Il gradimento che sarebbe stato registrato per il sindaco di Castel Maggiore Belinda Gottardi, con uno stacco di almeno 40 punti rispetto al Pd

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