La Virtus crolla a Cremona: finisce 87-70
Pessima prestazione dei bianconeri, molli e senza idee. Il coach scuote il play
Secchiata di acqua CREMONA ghiacciata sui sogni di gloria della Virtus, respinta malamente all’esame di Cremona. Sempre sotto nel punteggio, la Segafredo si è condannata a una corsa a inseguimento nella quale mai ha dato l’impressione di poter sferrare un colpo pesante. Era la gara che avrebbe potuto aprirle le porte dei primi quattro posti, staccata dagli avversari di ieri sera di appena due lunghezze, invece con questo ko si finisce a quattro punti dal terzo posto con il pesante 0-2 con la Vanoli che di fatto annulla quello a favore contro Avellino.
È stata una brutta Virtus, inutile girarci attorno. Troppo testarda nel cercare mis match in post basso, evidentemente indicazione principale del piano partita, senza però ricavare quasi mai vantaggi e finendo invece per diventare troppo prevedibili e scolastici. Nonostante questo, alla sirena del terzo quarto i bianconeri erano a -3 (61-58), probabilmente dove volevano essere ma anche una dimostrazione che quella di fronte a loro non era la miglior versione della Vanoli. A forza di subire spallate, però, nel quarto periodo la Virtus è andata al tappeto dopo l’uscita per cinque falli di Kevin Punter, sicuramente il meno peggio della serata. E nel finale lo scarto si è anche dilatato a dismisura, bissando quanto era successo all’andata, con brutte facce e braccia basse a concedere di tutto agli avversari, e Luca Baraldi a lasciare anzitempo il parterre con la faccia scura. «Taylor si deve dare una svegliata — ha puntualizzato Stefano Sacripanti alla fine — perché non può andare così spesso fuori partita con due falli dopo cinque minuti. Glielo abbiamo detto tante volte, ora deve essere lui a non ricaderci».
Doveva essere un esame di maturità, è stato fallito senza appello da una squadra senza intensità, molle e incapace di deviare dal proprio piano partita. Nessuna variazione sul tema è arrivata dalla panchina, o non è stata messa in atto dai giocatori in campo, si è proseguito con il quintetto tradizionale senza mai provare ad abbassarsi fino agli ultimi cinque minuti quando ormai la Vanoli era lanciata. Solo col talento individuale e con le fiammate dei solisti la Virtus era rimasta aggrappata a una partita nella quale Cremona ha dato da subito l’impressione di avere più presa. Tentate un paio di fughe nel primo tempo (14-6, 42-32) arrivando con troppa facilità al ferro con i vari Mathiang, Stojanovic e Saunders, i padroni di casa non erano comunque riusciti a sferrare il colpo da ko. Punter e Moreira hanno tenuto la Virtus incollata rientrando dal 55-44 al 60-58, ma nell’ultimo quarto la squadra che ha giocato con più logica e più determinazione ha preso il sopravvento.