Chiuso l’asilo fantasma dei bimbi no vax
Imola, la struttura con 12 iscritti era senza permessi. Burioni: «Una follia»
Sui primi colli di Imola, fino a qualche giorno fa esisteva un asilo fantasma e no-vax. Ospitava 12 bambini, nessuno dei quali aveva completato il ciclo vaccinale obbligatorio. Per Burioni «è follia». È servita una diffida del Comune per far chiudere la struttura che tra l’altro non aveva le autorizzazioni necessarie e aveva aperto spacciandosi per un «campo solare». I controlli dell’Ausl hanno smascherato l’associazione che adesso rischia sanzioni.
Nessun permesso, stabile inadeguato, carenze igienicosanitarie e violazione degli obblighi vaccinali. La scuola materna scoperta sulle prime colline di Imola non aveva ragion d’essere. E invece per mesi ha ospitato la bellezza di 12 bambini, nessuno dei quali aveva completato il ciclo vaccinale obbligatorio. Sei di loro, addirittura, erano totalmente scoperti. Una diffida del Comune, datata 5 febbraio, è riuscita a far chiudere questo asilo camuffato da campo estivo e senza alcuna autorizzazione. Un asilo fantasma e no vax che ha fatto trasalire il virologo Roberto Burioni. «Pura follia», l’ha definito su Twitter.
Tutta questa storia, fin dal suo inizio, ha del surreale. Comincia a settembre, quando un’associazione invia al Comune di Imola la Scia, cioè una segnalazione certificata di inizio attività. L’intenzione dell’associazione, stando alle carte, sarebbe quella di aprire un campo solare. Il periodo indicato risulta però tagliar fuori proprio l’estate: va da settembre a giugno, e copre giusto giusto quelli che sono i mesi scolastici. L’incongruità del periodo scelto insospettisce i funzionari comunali. E lo Suap (Sportello unico attività produttive) avverte l’Ausl.
I controlli, manco a dirlo, certificano che di campo estivo quell’attività nulla ha, ma che si tratta di un’attività educativa con tanto di pagamento
” Il medico Unire molti bambini non vaccinati è il modo migliore per aumentare le probabilità di un’epidemia
della retta. Dovrebbe essere classificata come scuola, quindi, ma la struttura non ha i requisiti per esserlo, a partire dal quelli igienico sanitari. Così l’Ausl, sul finire d’ottobre, invia al Comune la richiesta di sospensione dell’efficacia della Scia. Il Comune a sua volta comunica il problema all’associazione e l’associazione ritira la Scia. L’attività «educativa» però non si ferma. La scuola non chiude affatto i battenti e prosegue la sua vita senza permessi e senza vaccini. Ma la notizia giunge all’Ausl che decide di effettuare un sopralluogo.
Tutto è scandalosamente vero. Il nido fantasma e novax non soltanto esiste ma resiste.
Il Comune ha fatto sapere che, con l’Ausl, valuterà «eventuali azioni da adottare»
E all’interno, al momento dei controlli, vi sono 12 bambini tra i tre e i sei anni, due genitori e un’educatrice. Quel che manca, oltre ai prerequisiti necessari per un’attività scolastica, sono i vaccini. Sei dei 12 bambini sono scoperti totalmente, gli altri parzialmente. E nessuno dei 12 è stato vaccinato da morbillo, parotite e rosolia. Di qui la richiesta al Comune di sospendere definitivamente l’attività. Venerdì scorso, dopo la diffida, l’associazione ha comunicato di aver cessato l’attività e ha sgomberato i locali.
«Mettere assieme molti bambini non vaccinati — ammonisce Burioni su Twitter — è il modo migliore per aumentare le probabilità che si verifichi un focolaio epidemico. Non solo di morbillo, ma anche di poliomelite». L’Ausl di Imola, tra l’altro, è tra le aziende della regione ad aver ottenuto il miglior risultato di copertura vaccinale complessiva contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tra i nati nel 2016, 2015 e 2014, come rendeva noto la stessa azienda a settembre, in coincidenza con l’apertura dell’anno scolastico. «Volendo fare un paragone sportivo, abbiamo vinto molte medaglie nelle varie categorie vaccinali raggiungendo percentuali al di sopra della soglia di sicurezza stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità», dichiarava a settembre Roberto Rangoni, responsabile prevenzione malattie infettive.
Forse proprio per questo c’è chi si è inventato un asilo fantasma e no vax, ma fortunatamente è stato scoperto e ora rischia grosso. L’amministrazione comunale, infatti, ha reso noto che «valuterà in accordo con l’Ausl le eventuali azioni congiunte da adottare».