Toninelli stoppa la Sassuolo Campogalliano
Il ministro chiede l’analisi costi benefici, poi sblocca 288 milioni per manutenzione e trasporto pubblico
Arrivano i soldi, ma alcune infrastrutture, tra le più importanti, si fermano lo stesso. È il caso del prolungamento dell’A22 Sassuolo-Campogalliano, per la realizzazione del quale il ministro Danilo Toninelli ha chiesto una valutazione dei costi-benefici. Sull’esempio di quanto toccato in sorte alla Tav Torino-Lione. I cantieri per la bretella avrebbero dovuta iniziare la primavera dell’anno scorso. I ritardi erano già stati denunciati dai costruttori.- Invece l’iter è stato ufficialmente congelato. Intanto. lo stesso ministro ha firmato il decreto interministeriale con il quale vengono ripartiti tra le Regioni a statuto ordinario esattamente 3.898.668.289,20 di euro come anticipazione dell’80% del Fondo nazionale «per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario». In sostanza, risorse per la manutenzione. Tra i fondi sono stati conteggiati, e dunque sbloccati, gli oltre 288 milioni accantonati dalla legge di bilancio 2019 per la regione Emilia-Romagna.
«Potenziare il trasporto pubblico locale è, sin dall’inizio, uno dei miei obiettivi prioritari — ha commentato Toninelli — La via maestra per garantire ai cittadini spostamenti adeguati, facendo passi in avanti verso l’intermodalità e l’obiettivo di incentivare forme di viaggio a basso impatto ambientale. Sono dunque soddisfatto di essere riuscito a sbloccare a tal fine le risorse accantonate in manovra, perché sul Tpl non è ammissibile risparmiare né tagliare nemmeno un euro».
La sospensione resta invece per l’autostrada Campogalliano-Sassuolo, partecipata al 51% dall’Auto Brennero). Si tratta in sostanza di una bretella di 14 chilometri a cui si aggiungono altri 11,5 chilometri di strade accessorie: 6,5 della nuova tangenziale sud di Rubiera (con ulteriori 1,4 chilometri di raccordo) e 3,6 chilometri per il raccordo con la tangenziale di Modena. Sono previsti due viadotti per superare il fiume Secchia (814 metri) e la via Emilia e il fascio ferroviario Milano-Bologna (621 metri) e due gallerie sotterranee per preservare l’oasi naturale del Colombarone di Formigine, oltre a 15 sottopassi e 12 cavalcavia per la viabilità secondaria. Il costo dell’infrastruttura era stato stimato in oltre 500 milioni di euro e la durata complessiva in quattro anni. L’arteria avrebbe dovuto essere realizzata dall’Ati che aveva A22 come capofila con il 51% e poi Pizzarotti (31,29%), Coopsette (14,48%), Coseam Italia (2,33%), Oberosler (0,3%), Wipptal spa (0,3%) e Cordioli (0,3%). I soci dell’Autostrada Campogalliano-Sassuolo spa si erano aggiudicati il bando della concessione nel 2014.
La scelta di sottoporre l’opera all’analisi costi-benefici, vuole probabilmente accogliere le perplessità manifestate a più riprese dai pentastellati modenesi.
Tutti i documenti del progetto esecutivo erano stati presentati tra novembre e dicembre tanto che il presidente della Regione Stefano Bonaccini, aveva ipotizzato l’avvio dei cantieri entro l’estate. Ma evidentemente non sarà così.