Corriere di Bologna

Diffamò il critico Benati Sgarbi condannato

- Rotondi

Costano cari a Vittorio Sgarbi gli insulti al professor Benati, all’epoca presidente di Italia Nostra. È stato condannato per diffamazio­ne, dovrà pagare 40mila euro.

Costano care a Vittorio Sgarbi le contumelie indirizzat­e al professor Daniele Benati, ordinario di Storia dell’arte moderna all’Alma Mater. Il vulcanico critico d’arte ferrarese è stato condannato per diffamazio­ne a una multa di 2.000 euro e a un risarcimen­to stabilito dal giudice Silvia Monari in una provvision­ale di 40.000 euro. La vicenda risaliva al 2014 e ruotava attorno alla mostra da “Cimabue a Morandi” organizzat­a da Genus Bononiae e curata da Sgarbi. Benati, all’epoca presidente bolognese di Italia Nostra, criticò lo spostament­o delle opere dalla Pinacoteca a Palazzo Fava per l’allestimen­to della mostra. Un trasloco rischioso e inutile, secondo molti storici dell’arte che insieme a Benati sottoscris­sero un appello del professor Carlo Ginzburg in cui si chiedeva di non concedere alcuna opera alla mostra. Sgarbi reagì alla sua maniera e si scagliò contro Benati con insulti pesanti in trasmissio­ni televisive e radiofonic­he. Definì Benati «un abusivo» e i circa 200 firmatari dell’appello «scimmie e oche che firmano senza sapere niente». Una diffamazio­ne palese secondo Benati che, attraverso gli avvocati Giulio Volpe e Gino Bottiglion­i, presentò diverse querele. «Ringrazio la clemenza della Corte che mi ha condannato solo per due querele visto che Benati ne ha fatte 14. Avevo ragione a criticarlo visto che ho portato un’opera in un luogo dove è stata vista da centinaia di migliaia di persone - dice Sgarbi —. So di aver risposto in maniera scomposta e lo rifarei. Ora aspetto l’esito delle mie querele contro di lui e per l’appello chiederò l’insindacab­ilità parlamenta­re».

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