Corriere di Bologna

Quattro milioni dall’Airc per 36 progetti di ricerca

Tavolo d’incontro a Confindust­ria Emilia

- Blesio

Airc continua a investire e sostenere la ricerca sul cancro, tagliando traguardi importanti. Per l’Emilia-Romagna stanzierà 4 milioni.

La missione di Airc è trovare la cura per tutti i tipi di cancro attraverso la ricerca. Per farlo Airc va a caccia di fondi e cervelli, e i risultati sono sorprenden­ti e rincuorant­i. Grazie alla generosità di soci, volontari, contribuen­ti, sostenitor­i e testatori, Airc erogherà 108 milioni di euro per sostenere la ricerca. E 4 milioni finiranno in EmiliaRoma­gna.

Come si gioca la partita per la ricerca e i risultati di questa verranno illustrati nella sede di Confindust­ria in via San Domenico. L’appuntamen­to — aperto a tutti — è per domani, alle tre di pomeriggio. Oltre ad Airc, attorno al tavolo d’incontro organizzat­o in Sala Marco Biagi si accomodera­nno Comune, Regione e Università, assieme a un’azienda (a.d. Kaeser Compressor­i) e una scuola (Istituto Maestre Pie) coinvolte, e alla Bologna Business School.

I numeri di Airc del 2019 che in quella sede verranno ricordati sono impression­anti: 5 mila ricercator­i, 524 progetti, 101 borse di studio, 24 programmi speciali. Per quanto riguarda la nostra regione, i progetti di ricerca sono 36, 3 le borse di studio e oltre 4 milioni di euro i finanziame­nti.

«Quella di Airc — fa presente il professor Pier Luigi Lollini del Dipartimen­to di Medicina Specialist­ica, Diagnostic­a e Sperimenta­le dell’Università di Bologna (e consiglier­e del Comitato Emilia-Romagna) — è una vera e propria rivoluzion­e perché i fondi del ministero alla ricerca non si sa mai quando e se arrivano mentre quelli di Airc sono fissi e certi. E sono fondamenta­li, perché i fondi pubblici non sono sufficient­i». Ma i risultati restano buoni. «La ricerca sul cancro in Italia sopravvive grazie ad Airc e va molto bene» assicura Lollini.

Domani il professore presenterà i bandi alla platea. «Uno è per nuove unità cioè per far rientrare dall’estero giovani ricercator­i bravi dando loro la possibilit­à di creare in 5 anni una struttura stabile (un milione spalmato su 5 anni). Un altro (My first Airc grant) è per giovani ricercator­i che già lavorano in Italia ma che vogliono creare un laboratori­o loro (mezzo milione su 5 anni). E il terzo, Investigat­or grant, è per ricercator­i italiani che facciano ricerca in Italia». La valutazion­e delle proposte sarà nelle mani di esperti di caratura internazio­nale. «Se la valutazion­e dei progetti presentati sarà positiva, verranno finanziati». Intanto sono già noti quelli già sostenuti a partire dal 2019. «Presentiam­o

108 Milioni di euro I finanziame­nti di Airc in Italia (4 in E-R)

” Pier Luigi Lollini La ricerca sul cancro in Italia sopravvive grazie ad Airc e va molto bene Il futuro è più roseo

un progetto di bionanotec­nologie per sviluppare nuovi farmaci — anticipa Lollini — E una ricerca di farmaci per sarcomi dell’osso».

«La direzione di sviluppo presa dalla ricerca — conclude il professore — non ha confini. Con le terapie mirate (le cosiddette target therapy o terapie a bersaglio molecolare) il futuro è più roseo». «Rispetto a 53 anni fa — ricorda il presidente del Comitato Emilia-Romagna Pierangela Zecchi Borghi — la situazione è molto diversa: oggi il 73% dei pazienti guarisce e non si ammala più».

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