Corriere di Bologna

La sanità piange uno dei padri del sistema 118

- M. Ama. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Una colonna del 118 dell’EmiliaRoma­gna. Un uomo capace, intelligen­te, appassiona­to, che ha messo tutto se stesso nel soccorrere le persone, e nel migliorare la rete dell’emergenza sanitaria». Sono le parole con cui l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi ha ricordato ieri Mauro Sacchetti, scomparso domenica a soli 66 anni. «Deciso nell’affermare le proprie ragioni e al tempo stesso estremamen­te paziente nel trasmetter­e le proprie conoscenze ai colleghi. Visionario, lungimiran­te» è invece il ritratto che ne fa l’Ausl attraverso le testimonia­nze dei tanti colleghi che con lui hanno condiviso il lungo lavoro che ha condotto all’attuale sistema di emergenza territoria­le del 118 a Bologna e in Emilia Romagna. Perché Sacchetti di quel 118 era stato proprio uno dei padri fondatori. L’«ingegnere» come lo chiamavano in molti, anche se in realtà non lo era, aveva dedicato tempo e passione a conoscere tutti quegli strumenti tecnologic­i per migliorare quell’assistenza in emergenza che lui per primo constatava essere lacunosa. Erano gli anni Settanta quando iniziò a prestare servizio come volontario soccorrito­re nella Croce Italia e quella esperienza gli fece decidere di diventare infermiere. Da lì fu chiamato a far parte di Bologna Soccorso, il gruppo di profession­isti che aveva il compito di progettare, attorno ad una centrale operativa unica, un sistema coordinato di gestione dell’emergenza sul territorio. «La strage del 2 agosto e il successivo attentato di Natale diedero impulso a quella iniziativa fino ad arrivare al modello di 118 che nel ‘92 fu istituito con legge nazionale», ricorda Marco Vigna, collega e amico di Sacchetti. Negli anni 90 integrò il sistema dei cercaperso­na e dei primi cellulari con quello della centrale operativa e, ricorda ancora l’Ausl, «all’inizio del nuovo Millennio introdusse, primo in Italia, il VOIP come sistema di fonia per il 118, una scelta poi condivisa da tutte le altre centrali 118 del Paese». «Se oggi comunichia­mo in modo più efficace con tutti i ‘pezzi’ della rete del 118, e se il nostro sistema ha raggiunto questi livelli d’eccellenza, lo dobbiamo anche a lui», sottolinea ancora Venturi. L’ultimo saluto a Sacchetti si terrà domani alle 13,30 alla camera mortuaria del policlinic­o Sant’Orsola.

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