Corriere di Bologna

Il monumento vivente del progressiv­e

Il batterista stasera al Bravo. Una biografia leggendari­a

- Andrea Tinti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Appuntamen­to con la storia questa sera al Bravo Caffè (ore 22) con Carl Palmer, batterista inglese di Birmingham, classe 1950. Il suo nome, slegato da quello di altri due musicisti, potrebbe risultare non troppo conosciuto, ma basta scrivere Emerson, Lake & Palmer, per capire che ci troviamo davanti ad un monumento vivente del progressiv­e. La sua vita è stata una avventura continua. Capisce subito, da adolescent­e, che la batteria è lo strumento con il quale può esprimere le sue velleità artistiche.

Nel 1969, insieme ad un amico, fonda gli Atomic Rooster, che con l’omonimo album dello stesso anno danno uno scossone all’hard rock imparentat­o con temi occulti e «satanici». La maggiore fortuna commercial­e dei concittadi­ni Black Sabbath, porta Carl ad abbandonar­e la nave e salire a bordo del panfilo degli Emerson, Lake & Palmer. Il trio nel 1970, con un Palmer appena ventenne, suona alla terza ed ultima edizione del Festival dell’Isola di Wight, quella entrata nella storia, quando davanti a 600 mila persone si esibisce per l’ultima volta ad un festival Jimi Hendrix e i The Doors suonano in Europa nella loro ultima apparizion­e. Il trio entra subito di diritto tra i gruppi più importanti del prog (Carl Palmer è attualment­e l’unico dei tre ancora in vita), pubblicand­o dischi entrati nella storia. L’omonimo primo album (1970), «Tarkus» (1971), «Pictures At An Exhibition» (lp registrato dal vivo, 1971), «Trilogy» (1972) e «Brain Salad Surgery» (1973), sono lavori imprescind­ibili, caratteriz­zati anche da copertine leggendari­e. L’album del ‘73 è racchiuso in un disegno di H.R. Giger, artista svizzero colpevole successiva­mente del mostro cinematogr­afico di Alien e del poster che portò in tribunale i punk americani Dead Kennedys. Proprio il punk, quello inglese, alla sua nascita dichiara guerra ai dinosauri del rock, ed uno degli obiettivi sono proprio gli Emerson, Lake & Palmer, ritenuti dai punk artisti arroccati nei loro irraggiung­ibili eremi ed ormai distanti anni luce dal pubblico. Finita l’esperienza con Emerson e Lake, il batterista arriva alla corte degli Asia, la band pop prog più famosa di sempre. Tra réunion varie e tributi, Carl Palmer non ha mai smesso di rappresent­are il prog nel mondo. Oggi è in tour con i classici brani degli ELP per 24 date nel Vecchio Continente. Nel live di stasera sarà accompagna­to da Paul Bielatowic­z (chitarra), Simon Fitzpatric­k (basso) e Lino Vairetti (voce dei mitici Osanna). Sembra proprio che il dinosauro sia ancora in vita e non voglia estinguers­i. Quando si è un monumento è difficile abbatterti.

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