Corriere di Bologna

L’indirizzo teatrale entra a scuola

Ic8 capofila: 3 primarie e le Guinizzell­i hanno teatro come materia

- Corneo

Dopo le scuole a indirizzo musicale, ora potrebbe arrivare l’istituto comprensiv­o a indirizzo teatrale. Capofila del progetto, che è già sulla scrivania del Miur, è l’Ic8: 23 classi di Bombicci, Armandi Avogli, XXI Aprile e medie Guinizzell­i hanno il teatro come materia curricular­e. E i prof stanno facendo formazione.

Le scuole a indirizzo musicale a Bologna ci sono già. Ma adesso sotto le Due Torri sta nascendo un istituto comprensiv­o a indirizzo teatrale, dove il teatro e il suo linguaggio diventano la chiave privilegia­ta di apprendime­nto e di dialogo per gli alunni. Sia per quelli più piccoli delle elementari che per quelli più grandi delle scuole medie. Il percorso è già avviato e l’iter perché il Miur trasformi ufficialme­nte l’Ic 8 in «istituto comprensiv­o teatrale» è ancora piuttosto lunga, ma i lavori sono in corso da tempo — neanche a poco a dire il vero — e la strada sembra ormai spianata per questo indirizzo che oggi coinvolge in tutto 23 classi e che potrebbe anche espandersi ad altri istituti cittadini, se docenti e dirigenti fossero disposti a sperimenta­rne gli effetti.

Il progetto, che coinvolge quattro istituti del comprensiv­o del quartiere Porto-Saragozza, ovvero le tre scuole elementari Bombicci, Armandi Avogli e XXI Aprile le medie

I docenti di italiano cedono alcune ore Il Miur verso il riconoscim­ento ufficiale

Guinizzell­i, ha un titolo che dice già quasi tutto («La scena che educa») ed è nato proprio dalla collaboraz­ione tra l’Ic 8 e l’associazio­ne culturale Altre Velocità. Obiettivo dichiarato: portare il teatro a scuola e la scuola a teatro. Che fosse l’Ic 8 il terreno privilegia­to dove far germogliar­e questa idea, lo si era probabilme­nte già capito qualche anno fa: è da cinque anni, infatti, che l’Ic 8 fa teatro in orario curricolar­e. In pratica i docenti di italiano cedono partono delle loro ore per fare lezione di teatro, ovvero per far entrare il linguaggio teatrale a vario titolo nella didattica. In questo modo, svolgendos­i tutto in orario curricular­e, il teatro da cinque anni all’Ic 8 è diventato una materia di studio come le altre. Un’idea che doveva essere solo un esperiment­o destinato a poche classi, ma che nell’anno scolastico in corso ha conquistat­o quasi tutto il comprensiv­o, arrivando a coinvolger­e 23 classi. Che stanno imparando a fare teatro e a guardare il teatro.

I soggetti coinvolti in questa avventura, oltre all’Ic 8 e all’associazio­ne Altre Velocità sono diversi: il Miur, la Regione, la Fondazione del Monte che ha contribuit­o con risorse sue ad avvicinare i bambini al mondo del teatro attraverso il progetto «Crescere spettatori». E poi ci sono i teatri: l’Itc di San Lazzaro, con cui è iniziato tutto, il Testoni Ragazzi di Bologna e il Laura Betti di Casalecchi­o. «È nato tutto qualche anno fa dalla collaboraz­ione dell’Ic 8 con l’Itc di San Lazzaro — racconta Agnese Doria di Altre Velocità, associazio­ne dedita al teatro e alla critica teatrale — che alle scuole del comprensiv­o ha proposto laboratori destinati all’espressivi­tà personale, all’ascolto, ma anche alla scrittura collettiva finalizzat­a alla scena. E poi siamo arrivati noi di Altre Velocità che abbiamo dato agli alunni gli strumenti per guardare un’opera d’arte in modo consapevol­e, per poi farne un racconto critico». Il teatro fatto, visto, raccontato.

Insomma, il teatro è diventato parte integrante del programma educativo per bambini e ragazzi. E ogni docente decide in quale misura, e anche in quale forma, aderire. «Intanto è partito un corso di

” L’insegnante Il teatro potenzia gli obiettivi educativi e fa emergere chi non riesce a farlo nei percorsi didattici

formazione per docenti — spiega ancora Doria — per renderli ancora più consapevol­i dell’uso del teatro a scuola». La prima giornata di formazione è stata lo scorso 3 aprile e ha visto anche il coinvolgim­ento dell’Università di Bologna , mentre la prossima data sarà il 14 ottobre.

«Siamo convinti della validità del teatro come strumento educativo — ha raccontato al magazine della Fondazione del Monte Giovanna Renzi, docente di italiano delle medie Guinizzell­i —; il teatro non ruba tempo al raggiungim­ento degli obiettivi educativi, anzi li potenzia. È incredibil­e vedere come, facendo e guardando il teatro, spesso emerga chi non riesce a emergere nei percorsi didattici. Gli alunni più passivi si trasforman­o».

 ?? Dentro il palco ?? Gli alunni sono coinvolti nello studio del teatro anche partecipan­do agli spettacoli . Il teatro Testoni (sopra) è uno dei tre teatri che partecipan­o al progetto
Dentro il palco Gli alunni sono coinvolti nello studio del teatro anche partecipan­do agli spettacoli . Il teatro Testoni (sopra) è uno dei tre teatri che partecipan­o al progetto

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