Rimini, denunciate 18 famiglie no vax
Segnalazioni partite dal Comune, i bimbi non in regola frequentano materne e nidi
Diciotto bambini che pur non in essendo regola con gli obblighi vaccinali continuano a frequentare le scuole di infanzia e i nidi segnalati alla Procura. Ecco il pugno duro del Comune di Rimini contro i genitori no vax che dopo la scadenza del 10 marzo scorso non hanno provveduto a far vaccinare i loro figli: dai 23 iniziali, sono scesi a 18 nelle ultime settimane. Il sindaco Gnassi prepara un’ordinanza per multare le famiglie per ogni giorno di frequenza.
Diciotto bambini che pur non in essendo regola con gli obblighi vaccinali continuano a frequentare le scuole di infanzia e gli asili nidi (fascia 0 – 6 anni) segnalati alla Procura.
Ecco il pugno duro del Comune di Rimini contro i genitori no vax che dopo la scadenza del 10 marzo scorso non hanno provveduto a far vaccinare i loro figli. All’indomani del termine imposto dalla Legge Lorenzin, i bimbi non vaccinati erano 23, scesi poi a 18 nelle ultime settimane.
Qualche giorno fa l’amministrazione romagnola ha spedito sul tavolo dei pm una segnalazione con allegati i primi otto casi, mentre nel pomeriggio di ieri è stato inviato un secondo fascicolo con allegata la segnalazione relativa ai rimanenti dieci. Ma c’è di più, perché il Comune di Rimini, nelle prossime ore, è pronto a imporre un ulteriore giro di vite. Nella giornata di domani sarà infatti firmata l’ordinanza contingibile e urgente, fortemente voluta e annunciata qualche settimana fa dal sindaco Andrea Gnassi, che introdurrà sanzioni amministrative per i genitori che continueranno a portare a scuole i figli non in regola con le vaccinazioni.
Nei dettagli si parla di multe dai 50 ai 100 euro per ogni
” Il legale di Comilva Non sussiste un’ipotesi di reato che giustifichi le segnalazion i in Procura perché esiste una gerarchia normativa Per quanto riguarda lo studio e la frequenza scolastica, parliamo di un diritto e di un dovere da garantire a tutti i bambini
singolo giorno di frequenza.
«Il Comune di Rimini va avanti fino in fondo. La nostra azione vuole garantire a tutte le famiglie riminesi in regola con gli obblighi vaccinali di poter portare i loro figli nelle scuole e asili senza preoccupazioni per la loro salute, in particolare quelli più esposti a livello sanitario», hanno detto in coro l’Assessore all’istruzione Mattia Morolli e il sindaco Andrea Gnassi. In particolare il primo cittadino, come accennato, ha fortemente caldeggiato l’approvazione dell’ordinanza che dovrebbe di qui a poco introdurre le sanzioni amministrative. «Parliamo di un’ordinanza pensata per evitare di essere costretti a prendere provvedimenti eclatanti, come quello di non fare entrare i bambini non vaccinati a scuola, e al tempo stesso mantenere una posizione ferma da parte delle autorità pubbliche sulle vaccinazioni», spiegano fonti interne al Comune.
Quando l’iniziativa del sindaco era ancora considerata un’ipotesi, Gnassi aveva incassato l’endorsement del virologo Roberto Burioni, che non perse l’occasione per definire i genitori no vax «persone irresponsabili, specie a Rimini, dove un’epidemia virale potrebbe avere serie conseguenze vista la numerosa popolazione turistica».
Ma c’è chi non sembra temere le conseguenze dei provvedimenti presi dall’amministrazione romagnola. Per Luca Ventaloro, esperto di Diritto minorile e consulente legale di Comilva, il coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni, «non sussiste un’ipotesi di reato che giustifichi le segnalazioni in Procura — spiega — perché esiste una gerarchia normativa. Per quanto riguarda lo studio e la frequenza scolastica, parliamo di un diritto e di un dovere da garantire a tutti i bambini. Non esistano segnalazioni di natura penale o sanzioni amministrative in grado di sovvertire questo ordine. Vediamo se la Procura aprirà un fascicolo». Secondo il legale, in Italia sono migliaia i bambini non in regola con le vaccinazioni. «Nella provincia di Rimini ci sono centinaia di genitori che non hanno sottoposto alle vaccinazioni i figli. E sono convinto che contro i provvedimenti del Comune pioveranno decine di ricorsi». A Ventaloro risponde in presa diretta l’Assessore Morolli. «A Rimini riteniamo che il diritto principale sia quello di andare a scuola senza correre rischi per la salute».