Sanità, mancano specialisti: dalla Regione oltre 100 borse
Sono 167 i posti per i il corso triennale per medico di base
Saranno più di cento le borse di studio, o meglio i contratti di formazione, per i medici specializzandi finanziati interamente da fondi regionali, in aggiunta a quelli del ministero. Anche quest’anno infatti Viale Aldo Moro è intenzionata a proseguire nell’impegno di formare i medici del futuro, vista la bolla, tra pensionamenti e nuovi ingressi, che interesserà anche l’Emilia-Romagna.
I numeri precisi per quest’anno ancora non si conoscono, «ma cercheremo di fare meglio dell’anno scorso», annuncia l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi. E nel 2018 le borse erano raddoppiate, passando dalle 52 del 2017 a 100, il numero più alto in Italia. Contratti che si erano aggiungono a quelli finanziati dal ministero, incrementati anch’essi: da 619 a 635. Nel complesso si era passati da 671 a 735 contratti, con un aumento del 10%. «Un impegno davvero eccezionale, per rispondere alla carenza di specialisti che rischia di minare la funzionalità del sistema sanitario pubblico del nostro Paese — aveva dichiarato Venturi —. Le Regioni da alcuni anni segnalano la necessità di aumentare il numero dei contratti specialistici di almeno duemila all’anno. In attesa di una risposta nazionale, che è indispensabile facciamo la nostra parte». Secondo un recente studio di Anaao-Assomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri, in Emilia-Romagna è previsto un ammanco netto di 597 medici al 2025. Le carenze principali riguarderanno la cardiologia, con un ammanco di 145 unità, la pediatria con 95, la psichiatria con 93, la radiodiagnostica con 91, la medicina dell’emergenza e urgenza con 76 e la medicina interna con ben 238 medici. Dei cento contratti finanziati dalla Regione nel 2018, 90 sono andati alle scuole di specialità in Medicina d’emergenza urgenza,
L’impegno regionale sarà superiore al 2018 quando raddoppiarono i contratti di formazione
Anestesia e rianimazione e Pediatria, le aree più critiche nei prossimi anni.
Un impegno, quello di Viale Aldo Moro, che va ad aggiungersi all’attenzione riservata ai medici di famiglia: nel bando per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale 2018-2021 sono stati messi a disposizione 100 posti, 20 in più dell’anno precedente, quasi il 70% in più rispetto al 2015. E grazie a risorse regionali, viene garantita la copertura sia delle borse di studio, sia delle spese per la realizzazione del corso. Complessivamente i posti sono diventati 167 e in più sono stati accettati 9 medici sovrannumerari che non percepiscono borsa di studio, ma possono frequentare il corso che è partito all’inizio di questo mese nelle sedi Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Bologna, Cesena e Ferrara. Di durata triennale, è la tappa obbligatoria postlaurea per intraprendere la professione di «medico di medicina generale» per chi ha conseguito il titolo universitario dopo il 1991. Si tratta di un percorso impegnativo, che prevede la frequenza obbligatoria ed è riconosciuto dall’Unione europea.
In gennaio infine sono partiti i tre nuovi corsi a Piacenza, Rimini e Bologna, finanziati dalla Regione per formare medici dell’emergenza territoriale. Quindi medici che lavoreranno in convenzione per il 118, per l’emergenza territoriale, per i pronto soccorso, per la medicina d’urgenza. Per 72 posti (24 per sede) si sono presentati in 400.