A scuola senza vaccinazioni Rimini multa i no vax: fino a 500 euro al giorno
Divieto di accesso ai servizi educativi e alle scuole per l’infanzia comunali private e statali per i minorenni non in regola con le vaccinazioni obbligatorie per legge; sanzioni amministrative fino a 500 euro per i genitori che trasgrediranno le nuove regole.
Eccole, in sintesi, le misure introdotte dal Comune di Rimini con un’ordinanza contingibile e urgente firmata ieri mattina dal sindaco Andrea Gnassi e in vigore da oggi (le scuole d’infanzia riminesi hanno già riaperto i battenti a differenza delle scuole secondarie), fino al 30 giugno 2019, fine dell’anno scolastico.
La firma del provvedimento era stata annunciata per i prossimi giorni ma l’amministrazione ha voluto bruciare le tappe pubblicando il testo dell’ordinanza addirittura nella giornata della Liberazione. Il motivo? Mandare un messaggio chiaro al fronte no vax all’indomani dell’annuncio relativo alle segnalazioni inviate in Procura, con le quali l’amministrazione vuole portare all’attenzione dei pm il caso dei 18 bambini non in regola con le vaccinazioni quotidianamente portati a scuola dai genitori.
«L’ordinanza — spiegano dal Comune — richiama sia il piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 sia il piano regionale di prevenzione vaccinale 2017, che hanno come obiettivo quello di conferire uno stato di protezione a quei soggetti sani che, per alcune condizioni epidemiologiche, di salute, occupazionali o comportamentali, sono esposti al pericolo di contrarre determinate infezioni». Non a caso l’assessore all’istruzione del Comune di Rimini Mattia Morolli aveva spiegato che «per il Comune la priorità è difendere il diritto allo studio senza rischi per la salute». Parole con le quali l’assessore ha voluto rispondere alle critiche mosse dal legale consulente di Comilva il Cordinamento del Movimento Italiano per le vaccinazioni, Luca Ventaloro. «Lo studio è un diritto ed un dovere e questo binomio — ha detto commentando la notizia delle segnalazioni in Procura — ricopre il gradino più alto di qualsiasi gerarchia normativa, e trovo difficile che provvedimenti di questo tipo possano essere impattanti». L’ordinanza firmata ieri è stata fortemente voluta dal sindaco Andrea Gnassi e dell’ipotesi della sua entrata in vigore se ne parlava già da tempo. Tanto che all’indomani del 10 marzo, termine ultimo entro il quale in base alla Legge dovevano essere presentate le certificazioni in materia di vaccini, erano in totale 23 i bambini non in regola, scesi poi a 18 nell’ultimo mese.
Il «doppio» pugno duro inflitto dal Comune contro i genitori no vax ha l’obiettivo di produrre sanzioni di natura penale (con i fascicoli inviati in Procura) e amministrativa (con l’ordinanza firmata ieri) e va letto alla luce alle basse percentuali di copertura delle vaccinazioni registrate dall’Ausl per il distretto di Rimini. Numeri che vanno dal 93% per polio, difterite, tetano, ed epatite B e arrivano addirittura all’89.6% per quanto riguarda morbillo, parotite e rosolia. Percentuali basse che come è facile immaginare non riguardano il solo Comune capoluogo ma l’intera provincia. «E la speranza è che nella nostra direzione si muovano anche gli altri Comuni della provincia — commenta l’assessore Mattia Morolli — dove a quanto ci risulta le percentuali di copertura non sono affatto più alte delle nostre».
18 I casi Di bambini non vaccinati che stanno regolarmente andando a scuola segnalati alla Procura