Corriere di Bologna

Nelle scuole ad insegnare le emozioni

Dalla strada alla cattedra: la nuova avventura dell’artista noto per i blitz notturni

- Silvia Maria Dubois © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il suo ultimo blitz poetico a Verona, con reggiseni, slip e calzini colorati debordanti di prosa sventolant­e nei parchi, aveva destato curiosità. Si cercò per giorni l’artista misterioso che aveva saputo colorare un pezzetto di centro dimenticat­o. Di più: alcuni cittadini si recarono sul posto, rubando un po’ di «bucato poetico» da portare a casa.

La stessa cosa successe a Milano, Firenze, Venezia, Bologna. Quest’ultima, ormai è diventata la sua casa. Parliamo del poeta errante Ma Rea: Andrea Masiero, origini venete, studi e lavoro a Bologna, appunto. Di giorno Andrea fa l’autista di bus (sperate di incontrarl­o? Salite sulla linea 92), di sera dedica tutto se stesso ad incursioni artistiche: fra i suoi must, le maniglie, i falsi passi carrai, gli stendinomi. Con messaggi ironici, ma soprattutt­o una missione gentile: addolcire chi aspetta alle fermate, chi attraversa nervoso le strade, chi è in fila da qualche parte. E dimentica se stesso, la vita, la sofferenze di chi è discrimina­to.

La sua street poetry nasce proprio così, nel 2014. Un giro di «semina» in Emilia, prime escursioni notturne fuori regione, poi fuori nazione. Ora il salto: il CTS (Centro territoria­le di supporto) di Bologna lo ha chiamato nelle scuole per il progetto «Castelli in aria». Partendo dalle medie di Castenaso. «Un lavoro penstruita

sato a partire da un alunno portatore di disabilità, per poi essere declinato a tutta la classe, prima in un istituto della provincia bolognese, poi in altre scuole - racconta Ma Rea -. L’idea è stata quella di far creare ad ogni alunno il proprio castello in aria, esprimendo il proprio mondo interiore, le proprie proiezioni. Il castello sarà un sogno fantastico e surreale; al contempo ogni castello avrà un drago di riferiment­o che rappresent­a gli aspetti più problemati­ci delle personalit­à degli alunni».

Insomma, in classe arrivano mostri fantastici (costruiti con cartoncini, colla, sospension­i e disegni in 2D) per scoprire tabù, rabbia, paure. «Il progetto ha lo scopo di far tirare fuori agli alunni il proprio mondo interiore, senza censura, assistiti anche dagli insegnanti».

Risultato: il 2 maggio il lavoro sperimenta­le con le classi sarà esposto al CTS, con genitori, bimbi e professori, e si è pronti a replicare per il prossimo anno scolastico. Un viaggio nell’inconscio che fornirà uno storico prezioso sui timori degli studenti di oggi. Una strada nuova, dal lontano 2014 degli adesivi poetici appiccicat­i nei cestini.

«La città, in particolar­e Bologna, è il mio laboratori­o dove esperiment­o tutto - spiega -, lascio tracce di mia presenza, del mio linguaggio, una poetica espressiva che sia codal mio mondo interiore e da quello che mi circonda». Il 5 maggio sarà il compleanno della sua poesia errante: cinque anni, con mostra («Passo e chiudo») in casa. Quel giorno sarà di trapasso, morirà il filone dello Stendivers­omio e, dopo un periodo di crisi personale, nascerà una nuova avventura poetica.

In mezzo, il passaggio dalla strada alla cattedra. Ma sempre con la complicità della mano tesa verso gli altri: «A scuola c’è sempre da imparare - conclude Ma Rea - soprattutt­o per me».

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 Andrea Masiero, in arte Ma Rea, dal 2014, si distingue per i suoi «blitz»: poesie e frasi ironiche su maniglie, fermate d’autobus, stendini, panchine
Chi è  Andrea Masiero, in arte Ma Rea, dal 2014, si distingue per i suoi «blitz»: poesie e frasi ironiche su maniglie, fermate d’autobus, stendini, panchine
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