La pace fiscale finisce in rissa
La vigilanza privata ha chiesto l’intervento per calmare gli animi. La scadenza è il 30, l’ufficio: oggi aperti
In fila dalla notte all’Agenzia delle Entrate per la rottamazione delle cartelle: e arriva la polizia
Alcuni erano in fila dalle 3 di notte. Cinque ore dopo, poco prima dell’apertura degli sportelli, c’erano già mille persone in fila. Mille contribuenti indebitati con il Fisco che vogliono usufruire della pace fiscale. Una ressa degenerata in urla, litigi e spintoni quando si è capito che meno della metà sarebbe stata ricevuta. E in via Tiarini, all’Agenzia delle Entrate, è arrivata la polizia.
Chi si è presentato all’alba di ieri negli uffici dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (la ex Equitalia) in via Tiarini 37 aveva già decine di persone in fila davanti perché qualcuno si era accampato alle 3 di notte. Una ressa che verso le 8,15, quando gli sportelli sono stati aperti, è diventata ingestibile: la lunga colonna di «contribuenti dannati» sfiorava le mille presenze ed è bastato poco ad alzare la tensione tra insulti, urla e spintoni. Come spesso succede in questi casi, è dovuta intervenire un’ambulanza per soccorrere una signora che nell’agitazione del momento ha avuto un malore.
Sono gli effetti della grande corsa finale, che scade martedì, per presentare domanda alla rottamazione delle cartelle esattoriali o accedere al «saldo e stralcio» dei
Alla fine sono stati staccati 400 numeri, ma oggi ci sarà una apertura straordinaria
debiti previsto dalla cosiddetta pace fiscale: in totale le richieste per le due procedure arrivate da inizio anno e fino al 18 aprile in Emilia-Romagna sono state 61.000, delle quali 52.000 legate alla terza rottamazione degli ultimi anni e 9.000 al saldo e stralcio.
Due volanti della polizia e una pattuglia dei vigili urbani hanno dovuto dare manforte all’addetto dell’agenzia privata SicurItalia per riportare la calma e gestire la difficile mattinata di fisco e burocrazia: sono arrivate perfino le transenne per permettere di regolare meglio il flusso della doppia fila, fatta convergere verso un’unica porta d’ingresso e scaglionare meglio le entrate. Sono stati in 400 a poter staccare un numero, chiamati al megafono dall’addetto alla sicurezza, e riuscire così a sottoporre a uno degli impiegati cause e ammontare della propria insolvenza: in tanti hanno dovuto rinunciare, a un certo punto si è deciso di non distribuire più ticket, anche perché bisognava assicurare il servizio anche a chi si era prenotato online o a chi doveva fare dei pagamenti.
Oggi, come già annunciato nelle settimane scorse ci sarà un’apertura straordinaria degli uffici dalle 8,15 alle 13,15 proprio per andare incontro alla grande mole di domande da presentare: non è escluso che venga richiesta nuovamente la presenza delle forze dell’ordine per evitare nuovi disordini o quantomeno un potenziamento del personale da parte dell’agenzia di sicurezza privata. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ricorda e chiede di affidarsi ai servizi online, dove è possibile eseguire tutta la procedura: circa il 50% delle richieste è arrivato in modo digitale.
Quello andato in scena ieri è solo uno spaccato di quanto successo nelle ultime ore in tutta Italia, dove in totale si sono registrate circa 800.000 domande e la proiezione di arrivare a un milione proprio
alla luce dell’accelerazione finale. L’Emilia-Romagna, stando ai primi numeri filtrati, dovrebbe essere fuori dal podio delle regioni con più richieste, dove guidano Lazio e Lombardia, tallonate da Campania e Puglia. Un focus più dettagliato, con i dati provinciali, sarà probabilmente reso noto dopo la fine di tutta la procedura.
Per quanto riguarda la rottamazione-ter si tratta delle cartelle emesse tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017 e include anche chi aveva partecipato alle precedenti rottamazioni senza poi rispettare i pagamenti dovuti. Chi aderisce deve pagare le somme dovute senza le sanzioni e gli interessi di mora. Il provvedimento di saldo e stralcio delle cartelle (emesse sempre fino al 31 dicembre 2017) è invece riservato a quei contribuenti che si trovano in grave difficoltà economica: consente di pagare i debiti fiscali con una percentuale che varia dal 16% al 35% dell’importo, già scontato delle sanzioni e gli interessi di mora. Possono chiederlo quei nuclei familiari con un’Isee inferiore ai 20.000 euro oppure chi ha già aperto la procedura di liquidazione prevista dalla normativa sul sovraindebitamento.