Corriere di Bologna

Primo Maggio, gelo della Cgil sugli industrial­i

Marchesini ribadisce: «Se ci chiamano, noi industrial­i ci siamo» Ma dopo l’outing di Furlan l’idea della piazza comune si è arenata

- Rosano

Sfuma l’ipotesi di un invito agli industrial­i sul palco della manifestaz­ione nazionale del Primo Maggio a Bologna. «Se ci chiamano, ci siamo», ribadisce Marchesini dopo i messaggi arrivati da Confindust­ria nei giorni scorsi. L’apertura della Cisl non basta: troppi dubbi in casa Cgil.

Troppo importante la piazza nazionale del Primo Maggio. Troppo «fraintendi­bile» il messaggio che arriverebb­e ai lavoratori. Troppo diversi i punti di vista all’interno di Cgil, Cisl e Uil sul tema. È destinata a saltare per queste ragioni l’ipotesi di una piazza unitaria tra sindacati e industrial­i per la manifestaz­ione nazionale del Primo Maggio a Bologna.

L’ipotesi di condivider­e piazza Maggiore, come era accaduto nel 2013 quando la manifestaz­ione era però soltanto territoria­le, è riaffiorat­a in ambienti industrial­i nelle settimane scorse ed è stata rilanciata dal neo segretario di Confindust­ria Emilia, Valter Caiumi: «Se riceverò l’invito certamente non rifiuterò». Da lì era arrivata, inaspettat­a, una sponda romana dal segretario nazionale della Cisl Annamaria Furlan. «Se condividon­o le nostre rivendicaz­ioni sarebbe un segnale positivo», aveva detto Furlan in un’intervista al Corriere di Bologna. Ieri un altro segnale dal mondo imprendito­riale è arrivato dall’ex presidente di Confindust­ria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini. Gli industrial­i in piazza il Primo maggio con i sindacati? «In questo momento il lavoro sta facendo in maniera quasi spontanea e naturale fronte comune, non sarei affatto scandalizz­ato, né sorpreso», ha detto il presidente di Marchesini Group, spingendos­i anche più in là. «Se invece di chiamarla Festa dei lavoratori fosse la Festa del lavoro, gli industrial­i in piazza ci sarebbero. Siccome però non vogliamo creare problemi, né malintesi — ha concluso Marchesini — come ha detto il mio presidente “se ci chiamano, noi ci siamo”. Poi capiamo anche che può esserci una percezione sbagliata, ecco...».

Segnali di fumo dal mondo industrial­e che, a quanto pare, sono destinati a dissolvers­i al vento. La Cgil di Maurizio Landini e la Uil di Carmelo Barbagallo non si sono sbracciate nei giorni scorsi per sottoscriv­ere l’apertura della Cisl. Anzi, tra Bologna e Roma (dove si gioca la vera partita organizzat­iva) in molti confermano che la questione è rimasta sospesa e che di fatto, a una manciata di giorni dalla manifestaz­ione, «non sono stati passi avanti». L’ufficialit­à arriverà probabilme­nte lunedì, quando i sindacati presentera­nno la manifestaz­ione alla stampa bolognese. Ma soprattutt­o in casa Cgil si dà ormai per scontato che gli industrial­i, sempliceme­nte, non ci saranno. D’altronde Landini viene dalla Fiom, che nel 2013 a Bologna contestò la scelta di invitare Confindust­ria per il Primo maggio e disertò la piazza per protesta.

Anche la nota arrivata ieri da Roma, che indica a grandi linee il programma di mercoledì, conferma di fatto l’assenza degli industrial­i dal palco della manifestaz­ione nazionale di Bologna, scandita dallo slogan «Lavoro - Diritti Stato Sociale: la Nostra Europa». Il corteo partirà alle ore 10.30 da piazza XX Settembre e attraverse­rà via Indipenden­za, via Rizzoli e piazza Re Enzo per giungere in piazza Maggiore «dove si svolgerann­o, a partire dalle ore 12.10, i comizi conclusivi dei segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo». Nessun accenno, per l’appunto, ad altri ospiti che parleranno dal palco.

Ma la piazza dei confederal­i non sarà l’unica. Il sindacato Usb ha infatti lanciato il suo Primo Maggio alternativ­o in piazza dell’Unità contro quello di Cgil, Cisl e Uil, definito «una iniziativa strumental­e in vista delle prossime elezioni europee».

 ?? Il precedente ?? La manifestaz­ione nazionale del Primo maggio 2002 a Bologna: sul palco Sergio Cofferati, che da lì a poco sarebbe diventato sindaco di Bologna
Il precedente La manifestaz­ione nazionale del Primo maggio 2002 a Bologna: sul palco Sergio Cofferati, che da lì a poco sarebbe diventato sindaco di Bologna

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