Imola, la giunta senza pace: ora Sangiorgi caccia Lelli
M5S nel caos
La sindaca di Imola Manuela Sangiorgi accompagna alla porta un altro assessore. Dopo l’ex titolare della Sicurezza Ezio Roi, sostituito dal leader regionale del Sap Andrea Longhi, ora è il turno di Maurizio Lelli, che aveva deleghe delicate come l’Autodromo e lo Sport (e quindi la gestione dello stadio). Ma anche per lui, a nemmeno un anno dalla storica vittoria elettorale, esperienza finita: il rapporto di fiducia «è venuto irrimediabilmente a mancare dopo le divergenze sugli obiettivi politico-programmatici da realizzare», ha sottolineato la sindaca, che nei prossimi giorni indicherà il nome del successore. A pesare sono stati soprattutto gli attriti sull’autodromo: Lelli è da sempre molto vicino al comitato contro, un posizione entrata in rotta di collisione con la Sangiorgi che nei giorni scorsi ha stretto un accordo con i vertici della pista per il numero di giornate rumorose a disposizione in un anno. Insomma, non c’è pace nell’amministrazione imolese targata 5 Stelle. Nei giorni scorsi il M5S nazionale ha chiesto alla sindaca di ritirare le deleghe a Longhi, per una condanna di circa 20 anni fa. Sangiorgi finora non lo ha fatto, ma se di fronte all’ennesima richiesta dei probiviri dovesse rifiutarsi, le potrebbe essere vietato l’uso del simbolo e la crisi sarebbe inevitabile. In più nei mesi scorsi anche l’ex assessore al Welfare Ina Dhimngjini ha abbandonato il Comune, per ragioni più private che politiche. «I continui cambi di assessori, la schizofrenica ricerca di teste da tagliare salvi improvvisi dietrofront, certificano che è ora che questa amministrazione vada a casa», attacca il segretario imolese del Pd Marco Panieri.