Invio telematico dei corrispettivi: «8 aziende su 10 non sono pronte»
Non solo fatturazione elettronica. Il 2019 è un anno importante sul fronte dell’adeguamento digitale per aziende, imprese e attività commerciali per diversi motivi. A partire dal primo luglio, infatti, è in arrivo un’altra novità che coinvolgerà, almeno per i primi mesi, soltanto i contribuenti con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro. Si tratta dell’invio telematico dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, un adempimento stabilito dall’ultimo decreto fiscale, che dal primo gennaio 2020 diventerà obbligatorio per tutti, a prescindere dal volume d’affari. L’invio avverrà tramite registratore di cassa telematico oppure tramite server RT, previsto per attività con tre o più postazioni di cassa. «In Italia 8 aziende su 10 non si sono ancora organizzate per l’adeguamento al telematico» è però l’allarme lanciato dal Gruppo Custom di Fontevivo, nato in un garage della campagna parmense nel 1992 e oggi leader a livello mondiale per la produzione di soluzioni integrate per retail e non solo. Soluzioni in grado quasi sempre di anticipare i tempi. Per provare a fotografare la situazione attuale, Custom ha effettuato un sondaggio fra gli 82 rivenditori che lavorano col gruppo a livello nazionale (6 in Emilia-Romagna) e i risultati non sono del tutto incoraggianti. Alla domanda «Pochi mesi per adeguare il tuo parco clienti, quanto siete pronti da 1 a 10?», oltre il 20% si dichiara poco pronto al passaggio, mentre a rispondere con un desolante «No» al quesito «Secondo voi gli esercenti che hanno l’obbligo di adeguarsi entro il 30 giugno hanno già pianificato l’attività e ordinato i nuovi apparecchi o gli aggiornamenti?» è quasi l’82%. «Sembra esserci addirittura confusione fra fatturazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi» sottolinea inoltre il gruppo, stimando in circa 1,2 milioni il numero delle realtà chiamate a rispettare il nuovo adempimento con l’Agenzia delle Entrate. Adempimento, fra l’altro, che consente per tutto il 2019 e il 2020 per l’acquisto e l’adattamento di strumenti per la memorizzazione e la trasmissione, un contributo complessivamente pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di euro 50 in caso di adattamento, per ogni strumento. A lavoro già da anni per farsi trovare pronti a questa svolta digitale, da Custom Alessandro Pedrazzi, direttore Retail Business Unit, assicura: «Le nostre previsioni ci indicano che entro il 30 giugno si renderà telematico circa il 30% del parco totale ed entro fine anno il restante 70%. Per questo elevato volume di attività, abbiamo pianificato da tempo i nostri investimenti e le nostre operazioni».
Il primo luglio, per chi ha un giro d’affari superiore ai 400 mila euro