Corriere di Bologna

Violetta e Alfredo, l’amore egoista La Traviata rivive in una sala d’aste

Debutta domenica al Comunale il melodramma a firma Bernard. Fino all’8 maggio

- Piero Di Domenico © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«La Traviata è un’opera rischiosa perché i detrattori possono dire “ma come, l’ennesima Traviata?”. Per chi ci crede, come in questo caso, è invece un’opera che trova sempre nuovi sviluppi, anche se deve confrontar­si con una tradizione importante». Le parole di Fulvio Macciardi, sovrintend­ente del Teatro Comunale di Bologna, anticipano la sfida del nuovo capitolo della stagione lirica, in scena da domani (ore 20) e sino all’8 maggio. «È un titolo delicato continua - perché è facile farlo male, come spesso capita. Anche se noi puntiamo su cantanti come il giovane soprano Mariangela Sicilia, che era stata Mimì nella Bohème di Puccini con la regìa di Graham Vick e la direzione di Michele Mariotti, che ha inaugurato la stagione 2018 e ha ricevuto il Premio Franco Abbiati dei critici musicali come miglior spettacolo dell’anno. Con lei si alternerà Luisa Tambaro, cresciuta nella nostra scuola dell’opera. Mentre a interpreta­re Alfredo saranno Francesco Castoro e Wang Chanyuae, a conferma della crescita degli artisti cinesi».

Macciardi annuncia che il prossimo bilancio del teatro, «ampiamente positivo» e sarà approvato lunedì: «Abbiamo osato sul repertorio ma il botteghino ci sta premiando sia con i biglietti singoli che con gli abbonament­i. E poi voglio anticipare un solo dato, quello

dell’apertura del teatro, non solo per gli spettacoli ma anche per visite guidate e altre attività. Abbiamo avuto ben 622 eventi nel 2018».

La nuova Traviata è in realtà una ripresa, riadattata, della versione presentata a Busseto nel 2017 con la regìa del trentaduen­ne bolzanino Andrea Bernard, che cura anche le scene con Alberto Beltrame. A guidare l’Orchestra e il Coro del Comunale sarà il veneto Renato Palumbo, che torna a Bologna dopo il Rigoletto del 2016.

L’allestimen­to trasporta la vicenda in una casa d’aste gestita da Violetta: «Questa produzione - racconta Bernard nasce da un importante concorso del 2016 legato a Traviata. Sono partito dal fatto che Verdi voleva parlare alla sua società e allora mi sono chiesto come noi potevamo parlare alla nostra. Ho pensato che quella tra Alfredo e Violetta è una relazione destinata a naufragare perché i due sono troppo diversi, basata sul reciproco egoismo per risolvere se stessi. E così ho immaginato un parallelo tra la mercificaz­ione dei sentimenti e la mercificaz­ione dell’arte».

Lo spettacolo è sostenuto dal gruppo Marchesini, il cui presidente, Maurizio Marchesini, verdiano doc, apprezza l’esperiment­o della prova generale di ieri aperta ai dipendenti della sua impresa.

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In scena Il soprano Mariangela Sicilia è Violetta Guida dal podio l’Orchestra del Comunale Renato Palumbo

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