Carichi e aggressivi con la cura Mihajlovic Ma ora bisogna anche tenere i nervi saldi
COME CRESCE IL NUMERO DEGLI ASSENTI La nuova gestione ha portato più infortuni e più falli: è cambiata la mentalità
Definire totale emergenza la situazione attuale del Bologna magari può risultare eccessivo ma certamente mai prima d’ora in stagione i rossoblù avevano dovuto preparare una partita senza tre giocatori squalificati. Si tratta di un piccolo primato negativo di cui Mihajlovic avrebbe di sicuro fatto volentieri a meno visto che le assenze certe di Dijks, Poli e Sansone vanno a sommarsi agli infortuni di Mattiello e Nagy portando così a cinque il conto delle assenze in vista della sfida di lunedì prossimo contro il Parma. Senza contare inoltre le condizioni del centrale Lyanco, da valutare dopo le fatiche della notte di San Siro. Se gli assenti dovessero sfortunatamente diventare sei, si raggiungerebbe di nuovo il record stagionale toccato in occasione della trasferta contro la Roma alla quale non parteciparono gli infortunati Lyanco, Gonzalez, Mattiello, Orsolini e Destro oltre allo squalificato Palacio.
Ampliando in tal senso l’analisi all’intero campionato, scopriamo facilmente che la sorte finora non è certamente stata alleata di Mihajlovic visto che la sua gestione ha già dovuto fare i conti con ben 51 turni di assenza su 109 complessivi stagionali. Se infatti i 58 del periodo di Inzaghi vanno suddivisi su 21 giornate, tutti i restanti sono arrivati su un arco di appena 15 turni: la media è quindi passata da 2,76 a ben 3,4 assenti a settimana.
Questa sfortunata situazione presenta però una doppia chiave di lettura. Da una parte è leggermente aumentato il conto degli infortuni anche in seguito al richiamo di preparazione scelto dal nuovo staff tecnico nelle prime settimane di gestione per migliorare l’intensità di gioco — e Sinisa lo aveva predetto e preannunciato — dall’altra è sensibilmente cresciuto però il numero delle squalifiche. Dai quattro turni collezionati nelle prime 21 giornate si è passati ai dodici certi delle seguenti gare che potrebbero anche diventare tredici qualora il ricorso contro la squalifica di Dijks non venisse accolto: un dato quindi triplicato.
Il cambio di guida tecnica ha certamente portato la squadra ad essere più alta, aggressiva quindi predisposta a commettere falli (ne vengono infatti fatti ora 15,5 a gara rispetto ai 12,7 della gestione Inzaghi) ma nelle ultime settimane si percepisce in campo anche maggiore nervosismo. Basti pensare al finale di gara di Milano che ha portato alle ingenue espulsioni di Sansone e Dijks ma anche alle ammonizioni in sequenza collezionate da Soriano contro Sampdoria ed Empoli per poi saltare per squalifica la sfida con il Milan. Ora il conto dei diffidati fortunatamente si riduce ai soli Danilo e Dzemaili, altri due tasselli che però sono assolutamente fondamentali nel gioco di Mihajlovic e che pertanto dovranno gestirsi al meglio in questo finale di stagione. L’obiettivo della salvezza infatti è ormai vicino ma per conquistarlo senza ulteriore sofferenza sarà necessario mantenere fino alla fine anche i nervi saldi.