Caravaggio «vivente» e Rossini: 150 coristi cantano lo Stabat Mater
Mercoledì al teatro Manzoni il concerto di beneficenza della Fondazione Ant
Era il 15 maggio 1978 quando nasceva a Bologna, su iniziativa del professor Franco Pannuti e di dodici volontari, la Fondazione Ant, punto di riferimento per le attività gratuite di assistenza medico-specialistica domiciliare ai malati di tumore e di prevenzione oncologica. Un compleanno, il quarantunesimo, che verrà festeggiato anche quest’anno con un concerto. Per la prima volta, però, senza lo storico fondatore, scomparso lo scorso ottobre.
La serata, coordinata da Marisa Dal Todesco e sostenuta da varie realtà cittadine, si svolgerà mercoledì prossimo (ore 20.30) al Teatro Manzoni di via de’ Monari 1/2 e si muoverà tra musica e pittura. Il ricavato sarà destinato ai progetti gratuiti di prevenzione oncologica che Ant porta avanti dal 2004 per la diagnosi precoce di diverse patologie tumorali, offrendo ogni anno ai cittadini oltre 25 mila visite gratuite. Perché la prevenzione, sottolinea la presidente Raffaella Pannuti, «è il primo tassello contro le malattie tumorali. Senza dimenticare che oggi su 170 mila persone che muoiono di tumore, solo 40 mila sono seguite tra assistenza domiciliare e hospice. Ant continuerà, sulla strada indicata con lungimiranza dal suo fondatore, a promuovere la dignità della vita, quella “Eubiosia” di cui parlava mio padre e che ormai è entrata nel nostro vocabolario quotidiano».
La serata si aprirà con i tableaux vivants della compagnia Ludovica Rambelli Teatro di Napoli, ispirati alle opere di Caravaggio. Per la prima volta a Bologna davanti agli spettatori si comporranno 23 tele del pittore di origine lombarda, realizzate con i corpi degli attori e l’ausilio di oggetti di uso comune e stoffe drappeggiate. Un solo taglio di luce illuminerà la scena riquadrandola in un’immaginaria cornice, con cambi di scena tutti a vista e scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius. Subito dopo inizierà la parte musicale, che vedrà impegnati 150 coristi. Con il Coro Jacopo Da Bologna, il Coro San Gregorio Magno di Ferrara e il Coro Lirico Città di Faenza, integrati da elementi del Coro di Santa Cecilia di Roma, diretti da Antonio Ammaccapane. Con le voci soliste di Roberta Pozzer (soprano), Lucia Viviani (mezzo soprano), Raffaele Giordani (tenore), Luca Gallo (basso) e con l’Orchestra della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco-Ravenna che sarà arricchita da alcuni musicisti della Filarmonica di Bologna e di un ensemble pesarese.
Dopo i Carmina Burana
dell’anno passato, quest’anno la scelta è caduta sul celebre Stabat Mater di Gioachino Rossini. Un’opera della maturità del compositore, sottolinea Ammaccapane, visto che Rossini si era dedicato soprattutto all’opera buffa prima di un precoce ritiro. «Aveva ascoltato da ragazzo lo Stabat Mater di Pergolesi - racconta il direttore, dal 1988, del coro Jacopo da Bologna - e, ritenendolo ineguagliabile, aveva deciso che lui non si sarebbe mai cimentato. Invece alla fine ci ripensò e dopo la prima esecuzione a Parigi la composizione venne eseguita proprio a Bologna, all’Archiginnasio, nella sala che oggi ne porta il nome, diretta da Gaetano Donizetti, che venne chiamato dallo stesso Rossini». Di solito, lo Stabat Mater
viene presentato in versione ridotta per la complessità dell’organico necessario, precisa il direttore, mentre «noi eseguiremo la versione originale, comprese le pause, lunghissime, che però sono fondamentali per la loro capacità di creare tensione». Per informazioni sui biglietti, ancora disponibili, rivolgersi ai numeri 348/3102853 e 342/6079179.