Al Bologna arriva Sabatini: obiettivo Europa
Ieri la firma dell’accordo, la settimana prossima l’annuncio Sarà il coordinatore dei club di Saputo. L’obiettivo Europa
Walter Sabatini e il Bologna hanno cominciato a lavorare in queste ore: l’accordo tra il dirigente umbro e il club rossoblù era in piedi ormai da qualche tempo ma tra la serata di giovedì e la giornata di ieri sono arrivate le firme e le prime riunioni operative. L’annuncio ufficiale da parte del club rossoblù dovrebbe arrivare solo la prossima settimana (l’idea è quella di comunicarlo insieme all’allenatore per la prossima stagione, che sia Mihajlovic o un altro tecnico), ma Sabatini si sta già muovendo.
Il ruolo sarà quello del coordinatore tecnico dei club della galassia calcistica della famiglia Saputo — Bologna e Montreal Impact, qualcosa di simile al ruolo già avuto con il gruppo Suning tra Inter e Jiangsu — e l’estate di mercato che attende i rossoblù sarà il primo grande impegno della nuova vita lavorativa del dirigente. Saputo ha scelto Sabatini per costruire una struttura più complessa (al suo fianco come ds operativo potrebbe esserci la conferma di Bigon, ma attenzione al nome di Massara che resta più di una semplice ipotesi) e fare il definitivo salto di qualità dopo un quadriennio abbastanza mediocre in cui, se non altro, si è sempre salvata la serie A, l’obiettivo minimo: ora il Bologna vuole vivere nella parte sinistra della classifica — magari strizzando l’occhio ad una qualificazione europea — e serve la competenza di un califfo calcistico come Sabatini, nel momento in cui dal Canada arriveranno gli sforzi economici adeguati per alzare l’asticella. Del resto, la storia professionale del dirigente umbro parla da sé: grandi colpi, campioni reclutati dal nulla e plusvalenze da record hanno fatto le fortune dei club in cui ha lavorato, superando di gran lunga i flop fisiologici per ogni operatore del settore. Che avesse occhio, Sabatini lo aveva già fatto capire quando era ancora allenatore nel settore giovanile del Perugia: fu lui, infatti, ad arruolare il baby Gennaro Gattuso, fresco peraltro di provino con il Bologna in cui era stato scartato. Quando era direttore del vivaio della Lazio arrivarono in prima squadra Nesta e Di Vaio, alla Triestina pescò Zampagna da una squadra dilettantistica ma con le prime avventure ad alto livello con Lazio e Palermo iniziarono i colpi con la c maiuscola: a Roma, sponda biancoceleste, portò il giovane Kolarov dall’Ofk Belgrado pagandolo 800.000 euro (fu poi rivenduto al City per 23 milioni) e sull’altra fascia firmò Lichtsteiner dal Lille (1,2 milioni, poi rivenduto a 10 milioni alla Juventus), mentre a Palermo pescò due super trequartisti come Ilicic, firmato a 2,3 milioni dal Maribor, e soprattutto Pastore, pagato 7 milioni dall’Huracan e poi ceduto a 42 milioni al Psg, oltre al difensore Kjaer. Altrettanto lunga la lista di colpi alla Roma: la coppia Marquinhos-Pjanic, acquistata a 18 milioni complessivi e rivenduta a 64, le intuizioni come Dzeko, Manolas, Lamela e Benatia, fino a due protagonisti della finale di Champions League di questa sera come Alisson (pagato
Al fianco di Sabatini dovrebbe restare Bigon. Non va esclusa, però, la pista Massara
8 milioni e ceduto a 62) e Salah. Colpi dal sommerso e altri pagati a caro prezzo che sono valsi la pena, in campo e per le classe dei club: una tradizione tenuta viva anche dai recenti giocatori di valore portati alla Samp e che ora il Bologna spera di rinverdire.