Corriere di Bologna

Crisi Mercatone Uno, la Regione in campo per la cassa integrazio­ne

- Cavina

Mercatone Uno, scende in campo la Regione. Prima emergenza: i lavoratori rimasti a reddito zero. «Stiamo valutando con i sindaci quali iniziative assumere di tipo economico— ha detto Bonaccini — Chiederemo alle banche, una volta che saranno attivati gli ammortizza­tori sociali, di procedere con gli anticipi. Chiediamo anche di sospendere i mutui».

Mercatone Uno, ora scende in campo la Regione: «Incontrere­mo le banche» fa sapere il governator­e Stefano Bonaccini, per poter anticipare l’erogazione della cassa integrazio­ne ai dipendenti rimasti improvvisa­mente senza lavoro. Gli effetti della clausola di riserva, che farebbero partire l’amministra­zione straordina­ria per il Mercatone Uno appena fallito, restano infatti sulla carta.

Quel passaggio del contratto stipulato al momento della cessione alla Shernon Holding prevede delle procedure che il governo ha subito promesso — fin dal primo incontro con le parti sociali di lunedì scorso— ma ancora non ha attivato. E Bonaccini attacca: «È sconcertan­te che dal governo non sia stata presa alcuna decisione perché noi avevamo capito, invece, che su alcune questioni fossero stati presi impegni». Invece, rileva, «non è stata avviata alcuna procedura: ci dicono che stanno ancora valutando gli aspetti giuridici». Di fronte, dunque, al rischio concreto che i 1885 dipendenti (di cui 400 in regione) coinvolti restino drammatica­mente senza un minimo reddito o ammortizza­tori sociali di sorta, Bonaccini sollecita interventi urgenti. «Pensiamo che il governo debba anche valutare se il reddito di cittadinan­za possa essere utilizzato persino per situazioni come questa». «Con i sindaci, in particolar­e — va avanti — stiamo valutando quali iniziative assumere anche di tipo economico. Incontrere­mo subito anche le banche perché nel momento in cui saranno attivati gli ammortizza­tori sociali si proceda con gli anticipi e anche perché siano sospesi i mutui delle famiglie coinvolte». «Io penso davvero che sia una situazione talmente esplosiva che vada seguita minuto per minuto— conclude

Bonaccini — Noi siamo pronti e disponibil­i a fare tutta la nostra parte, intanto mi auguro che Roma batta un colpo».

Si moltiplica­no i solleciti al governo da più parti del Pd. Il segretario regionale Paolo Calvano chiede anche «coerenza» al vicepremie­r Salvini che aveva promesso di occuparsi in prima persona della faccenda». Il vice segretario nazionale Paola De Micheli, da parte sua suggerisce azioni alternativ­e, e cioè la possibilit­à di salvare il lavoro e il marchio con un «workers buy out». «Si valuti anche la possibilit­à della legge Marcora — ha detto alla trasmissio­ne Omnibus su La 7 — che sostiene, per le imprese in crisi, il subentro di una nuova società fatta di dipendenti e fornitori».

In città, al Question time in Comune, è intervenut­o infine l’assessore alle Attività produttive Marco Lombardo, che si chiede come riaprire i punti vendita: lunedì l’incontro alla Camera del Lavoro con i parlamenta­ri del territorio.

” Con i sindaci stiamo valutando azioni di tipo economico Incontrere­mo anche le banche perché quando sarà attivata la cig si proceda con gli anticipi e perché siano sospesi i mutui dei lavoratori

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