Corriere di Bologna

«Tutti su da terra» stop al rito di piazza Verdi

Le maschere delle coop che hanno vinto il bando faranno alzare i ragazzi. Ci saranno arredi ad hoc

- BO Daniela Corneo

Estate in piazza Verdi, non c’è pace. Ieri in commission­e i nuovi gestori del cartellone estivo in zona universita­ria hanno annunciato: «Faremo alzare le persone da terra, ci saranno delle panchine: serve rispetto». Ed è già polemica.

Piazza Verdi, l’eterno ritorno della polemica estiva. Dopo la notizia dello slittament­o del cartellone degli eventi di dieci giorni (causa Soprintend­enza), ieri ne è arrivata un’altra a turbare gli animi in zona universita­ria e a darla sono stati direttamen­te, in commission­e in Comune, i gestori della «nuova» estate: «Ci saranno due angoli allestiti con tavoli e sedie in piazza — ha detto Carlo Terrosi, presidente della cooperativ­a Le Macchine Celibi — e a quel punto le nostre maschere potranno passare a dire ai ragazzi di non stare seduti a terra, perché ci sono dei posti disponibil­i e senza l’obbligo di consumazio­ne». E se non fosse stato abbastanza chiaro: «Così come non si sta seduti in un museo, le nostre maschere — continua — avranno il diritto di dire che non si sta seduti neanche davanti al Comunale e in una piazza che è luogo di cultura. Cercheremo di dare delle regole, di buona educazione e di rispetto».

Insomma, addio al rito del tutti giù per terra che ha sempre contraddis­tinto l’estate in piazza Verdi. Ma ci saranno degli allestimen­ti nuovi, assicura i gestori dell’estate: «Gazebo in legno — spiegano — e non i container di metallo che anche secondo me, da residente,

” Lepore Non vorrei partisse l’ennesimo dibattito sul nulla, non ci sono divieti

Bazzocchi I collettivi disturbano troppo, bisogna staccargli la corrente

stonavano con gli edifici storici». La musica poi sarà in filodiffus­ione, per creare «un sottofondo musicale discreto e omogeneo», spiega il presidente della coop, promettend­o al contempo «un

Come non ci si siede in un museo, non lo si fa davanti al Comunale: serve del rispetto

progetto culturale forte». Ovvero eventi serali, ma anche visite guidate in Accademia, al Comunale, alla biblioteca universita­ria, a Palazzo Malvezzi, al conservato­rio. E il giardino del Guasto diventerà «un luogo accoglient­e anche per mamme e bambini».

Su quel nuovissimo «tutti su da terra» ieri, soprattutt­o sui social, si sono scatenate polemiche e battute sarcastich­e nei confronti di Palazzo d’Accursio e dei gestori dell’estate. Tanto che ieri in serata sulla questione è intervenut­o sulla sua bacheca Facebook anche l’assessore alla Cultura Matteo Lepore: «Non vorrei partisse l’ennesimo dibattito sul nulla — ha scritto Lepore —. Il progetto estivo del Comune in piazza Verdi non prevede nessun divieto a sedersi per terra o robe di questo genere. Chiederei a tutti di non aprire fronti che non ha senso aprire. Grazie e buona estate a Bologna per tutti e tutte. Fine delle trasmissio­ni».

Ma, come si sa, sulla zona universita­ria le «trasmissio­ni» non finiscono mai. Ieri in commission­e il delegato alle iniziative culturale dell’Ateneo, Marco Antonio Bazzocchi, ha proposto una «soluzione forte», ,l’ha definita, per evitare che le feste troppo rumorose dei collettivi disturbino la quiete dei residenti: «Togliere l’energia elettrica». Una possibile soluzione, per l’Ateneo, per arginare i disagi lamentati dagli abitanti causati dal Nautilus di via San Giacomo e dallo spazio di via Filippo Re. «Trovare una soluzione — continua Bazzocchi — è difficile, ma è necessaria, perché quegli spazi a mezzanotte devono chiudere».

Intanto il più combattivo degli osti di via Petroni, il gestore del Balanzone, Massimilia­no Bolelli, dopo anni di guerra con i residenti, si arrende: «Sono disposto a chiudere — ha detto ieri in commission­e —, ha vinto il secondo sindaco dopo quello ufficiale, Virginio Merola, ovvero Giuseppe Sisti», animatore del comitato via Petroni e dintorni. «È una situazione dittatoria­le e fascista», chiude l’oste. Silenzio da parte di Sisti in commission­e. Ma il Pd lo difende: «Quella sul sindaco è una battuta infelice».

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Rito Tutte le estati in piazza Verdi centinaia di persone, soprattutt­o giovani, si siedono ad ascoltare musica, chiacchier­are, bere fino a tarda sera. I nuovi gestori del cartellone estivo assolderan­no delle maschere per far alzare i ragazzi da terra

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