Corriere di Bologna

La calata di Salvini in Emilia

Oggi il ministro dell’Interno arriva nei Comuni dove si va al ballottagg­io, compresi i centri più piccoli «Per Viale Aldo Moro ho più nomi». Esplode la polemica per il candidato con la pistola

- B. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un ritorno in grande stile in Emilia-Romagna per Matteo Salvini, atteso oggi in ben sei città che domenica vanno al ballottagg­io. Ma a ben vedere si tratta di un inedito, perché per la prima volta mette piede da queste parti dopo le elezioni Europee che hanno decretato la Lega primo partito in Emilia-Romagna con il 33,77%.

Intanto a Ferrara scoppia il caso del video con una pistola di un candidato leghista in Consiglio comunale.

Un ritorno in grande stile in Emilia-Romagna per Matteo Salvini, atteso oggi in ben sei città che domenica vanno al ballottagg­io.

Ma a ben vedere si tratta di un inedito, perché per la prima volta mette piede da queste parti dopo le elezioni Europee che hanno decretato la Lega primo partito in EmiliaRoma­gna con il 33,77%.

Si comincerà da Castelfran­co Emilia e poi ancora in provincia di Modena a Mirandola. Nel pomeriggio invece è previsto un comizio a Ferrara dove il suo candidato Alan Fabbri, forte del 48,44% al primo turno contro Aldo Modonesi del centrosini­stra (fermo al 31,75%), potrebbe strappare per la prima volta la guida della città al Pd. Poi un salto ad Argenta prima di sbarcare in Romagna, prima a Cesena e poi a Forlì. Una visita in tutti i Comuni capoluogo al voto fuorché Reggio Emilia, che forse il ministro dell’Interno ritiene già perso (qui il sindaco uscente del Pd Luca Vecchi ha sfiorato la vittoria al primo turno con il 49,13%).

La giornata di oggi precede quella di domani in centro Italia e viene dopo il tour di ieri in Veneto, dove Salvini si è lasciato andare anche a qualche battuta sul futuro candidato alle elezioni Regionali dell’Emilia-Romagna. «Vedo che vi state divertendo scegliendo il nome del toto candidato, noi stiamo lavorando al programma», ha detto rispondend­o alle domande dei cronisti. In ogni caso, ha aggiunto, «ce n’è più d’uno di candidati che si sono messi a disposizio­ne, sia politici, sia non ancora politici». Una frase sibillina, che non scopre le carte che si vuole giocare da qui ai prossimi mesi. Ma che comunque conferma la possibilit­à di scegliere tra l’opzione politica e quella civica. Rispetto alla prima, il vicepremie­r può pescare tra quattro suoi «colonnelli» qui in Regione: la sottosegre­taria ai Beni culturali, la senatrice bolognese Lucia Borgonzoni; il deputato e commissari­o bolognese del partito Carlo Piastra; il deputato e segretario Emilia, il reggiano Gianluca Vinci; il sottosegre­tario alla Giustizia e segretario Romagna, il forlivese Jacopo Morrone. Mentre sul fronte della società civile, la questione è più complessa anche perché in quel caso il nome dovrà trovare il gradimento anche degli alleati di centrodest­ra Forza Italia e Fratelli d’Italia. In più c’è da aggiungere che la carta del civico è già stata sperimenta­ta durante queste Amministra­tive, senza produrre i risultati sperati. Come racconta l’esito del primo turno a Modena, dove il commercial­ista Stefano Prampolini non è riuscito nell’obiettivo minimo

” Il nostro candidato alle Regionali? Ce n’è più d’uno che si è messo a disposizio­ne, sia politici, sia non politici

di portare al ballottagg­io il sindaco uscente dei dem Giancarlo Muzzarelli, che invece è riuscito a strappare il bis già al primo turno. O come appunto il caso di Reggio Emilia, dove il candidato del centrodest­ra Roberto Salati (imprendito­re edile e fotografo per passione) non è andato oltre il 28,22%. Gli occhi di Salvini domenica notte, a urne chiuse, si concentrer­anno invece di più sui risultati dei Comuni che oggi attraverse­rà, a partire da Ferrara ovviamente, passando per Forlì (Gian Luca Zattini del centrodest­ra ha preso al primo turno il 45,80% contro Giorgio Calderoni del centrodest­ra con il 37,21%) e Mirandola (qui il candidato del centrodest­ra Alberto Greco due domeniche fa ha ottenuto il 47,48%).

Quello di Salvini è un ritorno in Emilia-Romagna, terra che da qui alle Regionali tornerà a visitare in più occasioni, dopo il primo tour sia per le Amministra­tive che per le Regionali di un mese. Il suo partito lo aspettava anche pochi giorni prima del voto di domenica 26 maggio, ma alla fine non se n’è fatto più nulla.

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