Corriere di Bologna

La vera storia dello scudetto con le pistole

A distanza di 94 anni, un libro ricostruis­ce attraverso articoli e testimonia­nze la sfida divenuta mitica tra Bologna e Genoa Il lungo lavoro di ricerca di Chiesa, Brizzi e Caliceti nel calcio del Ventennio

- di F. Pellerano

Non una finale, ma un romanzo. Non una sfida, ma cinque. Non 90 minuti, ma 480 di corse, gol, falli, urla, fischi, spari, multe, parate, espulsioni, supplement­ari, accuse, scuse, comizi, spalti gremiti e spalti deserti. Otto ore in tutto. Tanto dovettero giocare Bologna e Genoa in quell’incredibil­e estate del 1925 per certificar­e uno storico passaggio del testimone: lo squadrone ligure, logoro da anni di furenti battaglie vinte, manca l’assalto al suo decimo scudetto, mentre la giovane compagine emiliana, dopo aver mancato il tricolore negli anni precedenti, conquista il suo primo scudetto.

Dai rossoblù ai rossoblù. Stanchi e sfiniti i grandi De Vecchi e De Prà, scattanti e reattivi i Baldi, Perin e Schiavio. Proprio come dei «veltri» soprannome affibbiato all’epoca ai nostri rossoblù e poi dissolto. Tutto alla fine di cinque meraviglio­se partite, giocate ad altissimo livello. Non pallonate, ma tecnica cristallin­a e pura tattica. Bologna-Genoa, dal 24 maggio al 9 agosto, una delle meraviglio­se storie che lo sport può offrire.

In questo caso sono tanti gli ingredient­i: calcio, politica, giornalism­o, storia, passione. E ora un libro, Fu vera gloria, edito da Minerva, che documenta tutto il possibile. E’ passato quasi un secolo, ma sembra ancora di sentire il pubblico vociare e gridare dentro quelle pagine.

E ancora oggi quelle 5 finali (per decretare il vincente della Lega Nord che poi avrebbe incontrato quello della Lega Sud, quindi una «semifinale») tengono banco vista la richiesta del Genoa di un’assegnazio­ne ex aequo del titolo col Bologna (e la finalissim­a con l’Alba Roma?) a causa di un gol del bolognese Muzzioli ritenuto fantasma (ah, siamo sempre lì!) nella terza sfida assegnato dall’arbitro dopo 12 minuti di sospension­e del gioco e un intervento sul campo d’importanti gerarchi fascisti in primis Leandro Arpinati.

Questa, in sintesi, la tesi sostenuta dalla Fondazione Genoa 1893 con la pubblicazi­one del libro La stella negata al grande Genoa pubblicato alla fine del 2018.E così 93 anni dopo la Federcalci­o ha istituito una commission­e, per

dirimere, se possibile, questa e altre vicende passate, non ultima quella dello scudetto revocato al Torino nel ’27 e non assegnato ai rossoblù giunti secondi. Ecco allora il volume Fu vera gloria, firmato da Carlo F. Chiesa con post fazione dello storico Riccardo Brizzi e il coordiname­nto di Carlo Caliceti: 320 pagine di documenti dell’epoca, in particolar­e articoli di giornale (unica fonte l’archivio della Figc dell’epoca non c’è più), che confutano una per una tutte le tesi accusatori­e con tanto di affresco storico. Sconfessar­e era d’obbligo. Troppe inesattezz­e: Arpinati non è mai stato vice presidente Figc né segretario del Pnf. Sono gli articoli sui fogli d’opposizion­e ricchi di cronache antifascis­te, chiusi poi l’anno dopo, a smentire questa presunta pressione del regime pro Bologna (peraltro maltrattat­o l’anno precedente sempre in finale sempre col Genoa).

Non a caso la vicenda si riaccese, con questi toni, dopo la guerra nelle Storie del Calcio di Brera e Ghirelli (poi corrette) che riportavan­o le accuse del portiere genoano De Prà. A scoppio un po’ ritardato. Da Genova, dopo l’uscita del libro, nessun riscontro.

Libro di storia, diritto e calcio, soprattutt­o di bel calcio. Splendide le penne di Bruno Roghi della Gazzetta e di Vittorio Pozzo, futuro ct della Nazionale. Poesia e tecnica, tattica e moralità. Difesa rocciosa quasi insuperabi­le quella ligure, gioco brioso e d’attacco quello bolognese. La prima sfida allo Sterlino, il giovane Schiavio in maglia bianca (nella terza partita Bologna in verde, come il Rapid Vienna, per scaramanzi­a), passa il Genoa per 2-1. Sette giorni dopo a Marassi rivincita meritata per i felsinei, 2-1. La bella il 7 giugno a Milano, pubblico straripant­e a bordo campo, piedi sulle linee. L’arbitro Mauro (presidente dell’Aia) è tentato di non ritenere valida la partita, ma la fa giocare. Genoa avanti di due gol, poi nella ripresa il gol di Muzzioli: Mauro indica il corner, tutti protestano, pubblico in campo, l’arbitro torna su suoi passi, gol. E poco dopo il 2-2. Supplement­ari, il Genoa non si presenta ritenendo non valido il 2-1.

Chi ha vinto? Putiferio. La Lega non sa cosa fare. Poi decide, quarta sfida. 5 luglio a Torino. Una battaglia: finirà 1-1, un tempo per parte. Ma alla stazione contatto fra i tifosi e revolverat­e dal treno dei bolognesi. Altro putiferio. Aspre accuse fra i club. Multe, richieste di scuse e prima manifestaz­ione popolare calcistica in Italia, a Bologna. Caos totale. Poi la riappacifi­cazione e la Lega che decide per la quinta finale, il 9 agosto all’alba in un posto segreto a porte chiuse.

Come in un thriller, ultime pagine, ultimi minuti. L’8 agosto si comunica il campo, non a Torino, ma a Milano, alla Vigentina. Ore 7 fischio d’inizio. Levataccia all’alba, colazione con pollo lesso, poi in campo (coi palloni del Bologna, altro piccolo giallo). I «veltri» passano per 2-0 veloci e imprendibi­li finendo in 9 in campo. È l’inizio di un’altra stagione rossoblù, quella del Bologna però.

” Splendide le penne di Roghi e Pozzo, futuro ct della Nazionale

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Alcune immagini tratte dal volume Bologna 1925 Fu vera gloria
(Minerva)
In alto la formazione del Bologna che giocò la finale del Nord Italia contro il Genoa il 9 agosto 1925 Sotto la copertina di Calcio Illustrato che racconta le vicende di quella partita
A lato lo scatto di un’azione gioco Quello del 1925 (vinto poi a Roma) fu per il Bologna il primo dei 7 scudetti vinti nella sua storia
Pionieri Alcune immagini tratte dal volume Bologna 1925 Fu vera gloria (Minerva) In alto la formazione del Bologna che giocò la finale del Nord Italia contro il Genoa il 9 agosto 1925 Sotto la copertina di Calcio Illustrato che racconta le vicende di quella partita A lato lo scatto di un’azione gioco Quello del 1925 (vinto poi a Roma) fu per il Bologna il primo dei 7 scudetti vinti nella sua storia
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Il libro Bologna 1925 Fu vera gloria del giornalist­a Carlo F. Chiesa e dello storico Riccardo Brizzi (ed. Minerva) 320 pagg.

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